Ombra di sé

Ombra di Sé.

Ombra di Sé.

Tracciamo la nostra ombra. Lasciamola scivolare al nostro fianco. Diamole corpo. Camminiamole accanto. Tradirà le nostre infedeltà a noi stessi? Non può mentire. Sarà fedele ai nostri tradimenti? Non può nascondersi a noi. Non ne saremo mai separati. Neppure al buio. Men che mai di giorno. È la nostra ombra, non la migliore ma neppure la peggiore parte di noi stessi. Lasciamole dire chi siamo. Lasciamole dirimere il nostro profilo. Siamo anche ombra. Orma della nostra luce.

G. B.

2 thoughts on “Ombra di sé

  1. L’ombra.
    Lei c’è da sempre. Da bambino, chi, almeno una volta, non ci ha giocato? Rincorrendola o cercando di sfuggirle? Chi, da ragazzo, tornando a casa la sera, non ha trovato in lei la sola compagna degna di confidenze? Chi, uomo o donna, non l’ha cercata ed ogni giorno non la cerca? Perché essa è prova della nostra esistenza. È prova che siamo e che siamo qui, ora. Nella sua sagoma è iscritta la forma del nostro essere, di quello vero, autentico, che non sempre è visibile con la luce del sole che brucia gli occhi… ma che giù, sotto i nostri piedi, occupa uno spazio. Si, per vedere la propria ombra, per accertarsi di esistere ancora, di essere ancora qui, è necessario abbassare lo sguardo: perché la vita è tutto quello che accade, che scorre, che si realizza mentre noi, a volte, siamo distratti da ciò che è in alto, da ciò che è oltre, da ciò che verrà dopo. E chissà quante sere d’estate, quelle in cui il cielo partorisce una luna, piena dei sogni e dei desideri di un eterno susseguirsi di esistenze, la nostra ombra ci ha cercati. Lei c’è sempre. E ci insegue, senza arrendersi mai davanti alla nostra smania di correre: correre per scappare da chissà chi o da chissà cosa, correre verso qualcuno o qualcosa, correre per non avere il tempo di contare i propri passi e dar loro un senso, correre per non vedere chi o cosa, ai margini della carreggiata che percorriamo, ci aspetta. La nostra ombra è sempre lì. A difendere il suo pezzo di terra su cui è segnato il percorso di ogni nostra giornata, di ogni nostra partenza e fuga, di ogni nostra corsa e di ogni nostra sosta.
    E ci sarà sempre. E proiettando il nostro essere, il nostro esserci, ci darà prova della strada che abbiamo percorso, dei pesi di cui abbiamo caricato la nostra schiena, della fatica che le salite ci hanno obbligato a soffrire… perché essa, la nostra ombra, apparirà stanca e la sua traccia non sarà lineare come in passato. L’ombra, la nostra ombra, nella naturalezza e semplicità con cui si presenta, è stata, è e sarà sempre lo specchio del nostro corpo e del nostro spirito. Che esistono. Che ci sono. E camminano su una terra che sa sempre riservare un pezzo di infinito.

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    • Parafrasando C. G. Jung, non solo diffido di chi non ha un’Ombra; ma rilevo che l’ombra è la testimonianza del nostro essere corpo e presenza…
      Grazie per il prezioso commento.
      G. B.

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