Amore a nullo amato?

Ora una lacrima taglia il tuo sguardo. Non è pianto ma rimpianto: presenza dell’assente, nostalgia di chi neppure conosci eppure ricordi. Quante volte hai taciuto il tuo amore? Quante volte hai vinto te stesso, te stessa, per convincerti che non provavi quel che però provavi?

Ora, fermo-ferma come sei nel tuo silenzio, taci e apprendi. Guardi la tua vita come da un punto più alto e pulito, con gli occhi di un osservatore savio e sereno. Ti è chiaro, finalmente, quel che non hai voluto sentire? Non hai sentito le tue ragioni, in passato; oppure hai voluto udire solo quelle – per mettere a tacere il tuo cuore.

Oh, cuore e ragione sono quello che sei; ma non solo. Dove hai lasciato la passione, dove eros? Non hai mai detto un amore a nullo amato. Non hai mai detto un amore impensato, che però sottilmente nutristi.

Tacere è un po’ morire, alle volte. Non hai parlato per decoro, distrazione, decisione? Era solo paura, la tua.

Era paura del no che avrebbero potuto dirti e che perciò hai detto, tu per primo-per prima. Hai detto no a te stesso, a te stessa. Ora taci. Sul divano domenicale una lacrima, ma non proprio un pianto, taglia il tuo sguardo oscuro.

Non è pianto; è rimpianto.

Continuerai a tacere la verità a chi potrebbe respingerla e solo perché potrebbe ferirti?

Non sarebbe peggiore il danno patito da un tuo nuovo silenzio?

Dichiara quel che devi. O dovrai patire quel che taci!

G. B.

nuovaera