Primavera non bussa, lei entra sicura…
Fabrizio De André
Alle 15.00. Ora di caffè, pennichelle, letture ipnotiche. Ora di notiziari fuori orario e programmi nazional-popolari porno-soft. Ora che è qualcosa e non c’è ancora. In una insolitamente uggiosa giornata di marzo. Con la primavera incipiente, in tre, ognuno col mestiere suo e il tempo suo, a preparar le zolle dell’aiuola mezza curata, tra piantine crescenti e altre da piantare ancora. Zappe, rastrello: ci si dice che così si cambia qualcosa.
Che ci voglia poco, è chiaro. Però quel poco che ci vuole, va pur fatto. Basta abbandonare il tedio, destare le spalle, fare.
G. B.