Gli impegni non inseguono nessuno: sono gli uomini ad abbracciarli e a ritenerli un segno di felicità. Seneca
Ha solo bisogno di un parola; o forse di molto altro, ma una parola (all’inizio) può bastare. Sembra così sereno, vero? Invece è deluso. Dà una notevole impressione di forza? In realtà pensa spesso alle cose peggiori.
Le cose peggiori sono quelle che si pensano quando il pensiero non può dire se stesso. Lo stesso pensiero, alle volte, non dice tutto quel che contiene. Contiene dolore chi ci sembra felice, radioso, solido e calmo. La calma non è sempre la virtù dei forti; sovente è la virtù dei delusi e dei soli.
Siamo tanto impegnati da non poterci proprio fermare per un caffè? Da non poter prendere un tè, conversando in salotto e in seguito passeggiando in silenzio?
L’ufficio, le scadenze, la puntualità, gli orari, i doposcuola, gli aperitivi, le colazioni di affari, il cento estetico, la palestra; ma quale palestra, il lavoro a casa, il progetto, il soggetto, il concetto; e poi?
Ha solo bisogno di una parola. Di una telefonata. Di una lettera; di una e-mail; di un saluto; di una forma di presenza.
Già, di una presenza. Presente. Indicativa. Viva.
Chiama un amico, senti un’amica, passa da tuo padre, passa da tua madre. Cura tuo figlio, cura tua figlia. Non fingere di essere tanto impegnato da non avere un sorriso da donare a chicchessia. Oggi non è domani.
G. B.
Qualcuno ha detto che nell’ espressione ‘Ci vediamo domani’, é nascosta l’idea di immortalità che l’uomo e la donna hanno di loro stessi. Domani. Una certezza inconscia, una realtà scontata; motivo di speranze e causa di rinvii. Ci sarà domani, per dire e fare tutto quello che oggi non si è detto e fatto. Ci sarà domani, per amare e per dirlo. Sarà domani il momento opportuno, per camminare, correre, agire e reagire. Avverrà domani ciò che non si è permesso accadesse oggi. Si aprirà domani quel cassetto in cui un sogno aspetta: il giusto domani, capace di realizzarlo. Si chiamerà domani lei o lui a cui si sarebbe dovuto e potuto parlare da diversi ieri. Domani. Oggi non é possibile. Oggi non c’è tempo. Il domani sarà pieno di tempo: per rinviare, posticipare, credere in altri domani in cui concentrare ciò di cui sono stati privati i nostri oggi. Sprecandoli. Sprecando il tempo a disposizione, con la certezza di averne tanto altro. Sprecando le innumerevoli possibilità di essere, di fare, di scegliere e cambiare, con la convinzione di farlo, poi, in seguito. Trascurando la forza dei nostri battiti, pensando al ritmo di quelli successivi. Sminuendo il vento, il cielo, la terra che hanno fatto da sfondo al nostro oggi, sognando quelli di domani. Accartocciando il nostro vissuto: come si fa con le poesie ‘venute male’ , pensando a quanto, invece, saranno belle quelle che si scriveranno domani. Domani. Perché ne siamo certi. Perché è ovvio. Perché non può essere altrimenti. Ma nulla è più reale e sicuro dell’ oggi, dell’ adesso, del qui. Ogni scatto della lancetta corrisponde al momento giusto. Invece di fissarla, maledicendola… VIVI! Perché è questo, il momento giusto per farlo.
Domani, sarà tempo per continuare l’opera.
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Non v’è domani, se non nell’oggi. Domani è immaginazione del domani, fatta oggi.
Tempo è flusso: istante che si compie nel suo farsi semplice e inesorabile.
Inesorabilmente, viviamo l’istante…
Grazie.
G. B.
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