Disoccupazione?

In principio, all’esordio, chi siamo stati?

Gli occhi dei bambini contengono tutti i sogni dei bambini; prima che qualcosa muti, si perda, affiori, avvenga, decada.

La domanda che dovremmo porci, noi tutti nella nostra opulenta Società, è: stiamo facendo il possibile per diventare chi siamo?

Invece: produzione, produttività, Pil, prodotto interno lordo, infrastrutture, nuovi investimenti, tasso di crescita, diminuzione delle aliquote, spread, opzioni, Banca Centrale Europea, rapporto Deficit-Pil!

I sogni? Non le fantasticherie del passeggiatore solitario (perché no, pure quelle), ma la materia di cui siamo fatti noi stessi?

La nostra vera vita, la nostra volontà, il non dover sopportare un lavoro indecente per poter coltivare, col favore degli astri, le nostre vere passioni; insomma, noi, in tutto questo, dove siamo?

Di noi, qualcuno si occupa? Di noi, ci occupiamo davvero? La più grave forma di disoccupazione è non occuparci di noi.

G. B.

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