Largo Consumo 1

Beni di largo consumo. Consumati da tutti. Consumati assiduamente. Consumati largamente. Quotidianamente.

Largo consumo: una trappola concettuale. Non significa (più) beni necessari, essenziali, universalmente condivisi in ampi strati socio-antropologici. Non significa più beni vitali: acqua, cereali, frutta, farine.

Beni di largo consumo sono, oggi, i beni tacitamente consumati dalla maggioranza e per questo ritenuti necessari.

Inversione (perversione?) concettuale: non sono di “largo consumo” i beni necessari e largamente consumati; lo sono i beni largamente consumati e, dunque, ritenuti necessari.

Esempi? Le bibite dolcificate, colorate, addizionate; le merendine; i piatti usa e getta.

Bene di largo consumo? Tutti quelli ignoti fino alla loro scoperta e alla successiva diffusione di massa: lo shampoo, a titolo di esempio. Anche gli antichi amavano avere i capelli puliti ma non usavano detergenti contenenti schiumogeni, siliconi, petrolati.

Proponiamoci un compito: facciamo una ricognizione dei beni “di largo consumo” che noi stessi consideriamo essenziali, irrinunciabili, imperdibili.

Facciamo una lista del nostro personale “largo consumo” e chiediamoci quali dei nostri beni di “largo consumo” siano davvero essenziali: tali da meritare di finire nello zaino di una sopravvivenza ipotetica e giocosa.

G. B.

Foto: dalla Rete.

Foto: dalla Rete.

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