Cerchiamo candidati che abbiano maturato significative esperienze in aziende di primaria importanza.
Il/la candidato/a ideale (iperuranico/a?) è un/a giovane di 25-27 anni, laureato/a con il massimo dei voti, master in pubbliche relazioni, specializzazione post-universitaria, dottorato, pubblicazioni attinenti e almeno 3 anni di esperienza nel settore.
Il/la candidato/a ideale si è dunque laureato/a l’anno del secondo liceo. A sua insaputa. E ha cominciato a lavorare nel settore all’età della playstation.
Il/la candidato/a ideale parla almeno due lingue straniere, poco importa se poi dica “piuttosto che” per dire “o” e “assolutamente sì” per dire “sì” e “via libera alle vitamine e stop ai carboidrati” per dire “è preferibile consumare cibi crudi e ricchi in sali e vitamine, limitando gli zuccheri a catena complessa”.
Il/la candidato/a ideale ha studiato su dispense da 25 pagine, non ha mai letto (né è pensabile che legga) autori pericolosi (e naturalmente perditempo) come Rimbaud, Nietzsche, Simmel, Stirner, Pavese (per dirne alcuni); o pericolosamente pessimisti come Leopardi, Nietzsche (di nuovo?), Yourcenar.
Il/la candidato/a ideale è flessibile come una gomma da masticare, è adattabile come un/a candito/a, è capace di lavorare in team (si dice squadra), ed è naturalmente incline alla leadership (al comando, si dice al comando; oppure alla conduzione, per essere più morbidi; pardon, per essere soft).
Il/la nostro/a (vostro/a?) candidato/a ideale (di nuovo? Platone, ci sei?) è auto-munito, è un/a frequet o frequently flyer (viaggia spesso in aereo), è dinamico/a, motivato/a, ottimista, curato/a.
Il/la nostro/a candidato/a ideale si fa la barba tutti i giorni; oppure non si fa la barba ma se la cura come un hipster (un appassionato di jazz, negli anni ’40; ora, uno con pantaloni un po’ corti e caviglia scoperta, barba lunga ma pettinata, aspetto trasandato con abiti da 550 euro, bici a scatto fisso d’ordinanza, tracolla di cuoio oppure di materiali ecologici con dentro un computer spesso la metà di quello dello scorso anno – che già era la metà di quello dell’anno prima).
Il/la nostro/a candidato/a ideale non ci chiede a che cavolo serva quello che gli/le facciamo fare; lo fa e basta; anzi, lo fa credendoci e facendoci credere che ci crede, al punto che alla fine ci crederemo pure noi.
Il/la nostro/a candidato/a ideale è un/una giovane dinamico/a, intraprendente, con significative esperienze nel ramo delle vendite (e sul tronco? Sul tronco avete mai cercato?) ed è ottimista, capace di lavorare in team (ancora? In gruppo, va bene dire in gruppo).
Il/la nostro/a candidato/a ideale riferirà direttamente al nostro team manager (ancora? Ci rinuncio).
Job offers: offerte di lavoro. Ricerca rivolta a entrambi i sessi (e i transgender?).
Cerchiamo un sales manager: venditore, si dice venditore. Stop. Per oggi stop.
Giovanni Bongo

Foto: dalla rete
Mi piace:
Mi piace Caricamento...