Bisogna cercare la scrittura del reale: scrivere soltanto nel prolungamento di quei passi solidamente marcati, martellati. Frédéric Gros
Da quanto lo ripeto: fai quel che dici, dichiara solo quel che pensi. Da quanto lo ripeto. I piedi fanno male, oggi. Oggi fanno male i muscoli. Non è dolore in senso stretto, e pieno. Si tratta della certezza di esistere. Di essere piedi e bocca, parole e pensieri.
Parole e pensieri fanno male. Perché concepiamo pensieri dolenti? Perché non li rigettiamo come ingombranti pesi di cui disfarci per meglio procedere?
I pensieri sono nostri solo a metà; e neppure per metà certe volte. Ce li hanno inoculati come fossero virus, o vaccini, tanto tempo fa.
I piedi sono duri. L’arco plantare è teso: ma io non sono freccia, oggi. Cammino da ore, fatico, penso in modo incoerente. Soprattutto vedo immagini rotte, prese e perse chissà dove e chissà quando.
Vedo battaglie, orge, piacere e dolore, anime perse e corpi ritrovati; vedo e non vedo altro che polvere, alberi, gente allegra e spossata per la medesima ragione.
Cammino, non capisco neppure il senso di questo cammino.
Dovrò pur arrivare alla parola esatta; dovrò pure arrivare da qualche parte. Dovrà pure avere un senso, tutto questo vivere…
Giovanni Bongo