Eppure

Chi cerca la fama ripone il proprio bene in un’attività altrui, chi cerca il piacere nella propria passività: chi ha senno, nella propria azione. Marco Aurelio

Eppure lo fai per essere seguito. Parli per essere ascoltato. Scrivi per essere letto. Dici per essere assecondato. Agisci per essere ammirato.

Eppure, anche quando ammetti che la qualità è preferibile alla quantità, ti piace l’idea di essere al centro della scena altrui: luce degli occhi di chi ami, di chi dici di voler sedurre, di chi dici di non voler convincere.

Eppure, siamo tutti così attenti al giudizio altrui da non cercare neppure più il nostro stesso assenso.

Eppure, quando giunge il giorno di festa non pensiamo ad altro che a farci notare.

Eppure, quanto giunge la prova (scritta o di vita, poco cambia) il nostro unico scopo è superarla a pieni voti.

Eppure, quando dobbiamo competere, facciamo davvero fatica ad ammettere, e a praticare, la lealtà che solitamente sbandieriamo ai quattro venti.

Eppure non siamo affatto convinti di poter fare a meno dei giudizi altrui: contiamo i “mi piace” e ci soffermiamo sul silenzio; come se il “mi piace” fosse prova di comprensione e il silenzio marchio di inutilità.

Eppure ci siamo dentro tutti.

Eppure crediamo di esserne liberi solo noi.

Invece, oggi, prova a fare solo quello che è giusto per te; prova a dire solo quello che è sensato per te. Soprattutto, vivi per te.

Giovanni Bongo

Foto di G. B.

Foto di G. B.

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