Ri-cominciare

  1. Rinunciamo all’usa e getta, eliminando in primo luogo piatti, bicchieri e posate di plastica.
  2. Usiamo borse sporte di cotone, juta e tessuti resistenti all’uso e all’usura; rifiutiamo i sacchetti di plastica per la spesa.
  3. Preferiamo detersivi e detergenti alla spina, utilizzando gli stessi flaconi (e contenitori) più e più volte.
  4. Usiamo detergenti, detersivi, prodotti per l’igiene di comprovata innocuità. Evitiamo prodotti contenenti EDTA, SLES, parabeni, siliconi, petrolati. Per l’igiene della casa, serviamoci dell’aceto di vino e del bicarbonato, ottimi igienizzanti, ammorbidenti e brillantanti naturali.
  5. Evitiamo tutti i prodotti chimici di comprovata pericolosità: diserbanti, pesticidi, detersivi e detergenti non biodegradabili, insetticidi chimici, vernici con un alto contenuto di voc (sostanze organiche volatili). In commercio esistono economiche alternative per tutti gli usi possibili dei prodotti convenzionali citati: dalle vernici ai detersivi.
  6. Evitiamo cibi e bevande contenuti in plastica e lattine. Preferiamo il vetro, i prodotti freschi, stagionali, locali e biologici.
  7. Evitiamo tutti i prodotti da forno contenenti olio di palma, grassi idrogenati, olio di oliva non extravergine. Prepariamo in casa torte, crostate, biscotti e pizze tutte le volte che possiamo È divertente, appassionante, giocoso; è un’esperienza da condividere con amici, familiari, figli.
  8. Beviamo acqua del rubinetto, se di buona qualità, o facciamola analizzare, se siamo dubbiosi. In alternativa, possiamo bere acqua erogata dalle “case dell’acqua” presenti ormai in quasi tutti i Comuni d’Italia.
  9. Spostiamoci a piedi, o in bicicletta, tutte le volte che possiamo. Lasciare a casa l’auto, tutte le volte che possiamo. Moltiplicare l’idea che sì, possiamo…
  10. Trascorriamo molto tempo con gli altri, all’aperto; dialoghiamo; leggiamo. Ascoltiamo. Teniamo spenta la tv, quanto più possibile. Limitiamo l’uso di computer e telefoni cellulari.
  11. Prima di riciclare, rinunciamo, riduciamo, riusiamo.

Lista soggetta a modifiche, integrazioni, socializzazioni, discussioni.

G. B.

matite

Scegliere

Non c’è più tempo. Si deve scegliere. Scegliere cosa fare. Decidere. Agire. Capire se fare o lasciar fare. Se agire o se assistere.

Non c’è più tempo. Le contraddizioni del sistema sono enormi, irriducibili a ragione, irragionevoli oltre ogni misura.

Disponiamo di ricchezze incalcolabili, di conoscenze cospicue, di tecniche raffinatissime: ma non abbiamo trovato la pace, non l’equità, non la giustizia. Si muore ancora per fame, sete, malattie banali come i farmaci da banco, comprati e buttati con uguale noncuranza da ipocondriaci bulimici affamati di spese.

Mentre lamentiamo l’impossibilità di “arrivare alla fine del mese” o di poter “mangiare una pizza ogni sabato” c’è chi non arriva dall’altra parte del mare, della strada, del villaggio.

Il cibo buttato via ogni anno potrebbe sfamare intere metropoli per un decennio. Gli sprechi non diminuiscono. Non cessano gli abusi ai danni dell’ambiente, i consumi smodati di alcol, droghe, giochi d’azzardo e altre sciocche vacuità.

Che vita conduciamo? Che vita facciamo? Le domande sono queste: facili, semplici, dritte come alberi dritti, incomode come scogli taglienti, trasparenti come laghi d’altura, ovvie come quesiti fanciulleschi: che inchiodano.

Che vita faccio? Perdo tempo? Spreco risorse? Sono generoso con i miei simili? Sono responsabile dei miei atti quotidiani? Mi lamento per cosa? A cosa rendo maggiore onore, al danaro o ai boschi; al dono o all’avidità?

La qualità di una proposta si misura con il metro della coerenza.

G. B.

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