Considero l’uomo più come abitante, come parte integrante della Natura, che come membro della società.
Henry David Thoreau
Chiudo gli occhi, alle volte. Sulle cose del mondo e, forse, sulle mie. Chiudo gli occhi e sospiro. Alzo il petto, sento l’aria. Allora odo le semplici armonie del Cosmo. Odo il mare. Odo la brezza. Odo parole lontane. Chiudo gli occhi e non desidero nulla più d’altro, perché mi basta essere e prendervi parte. Sono momenti di rara quiete – di serenità, intendo.
Chiudo gli occhi, alle volte. Provo gratitudine. Perché assisto alla mia parte nel tempo. Corrono nubi nel cielo, danzano onde nel mare, scorrono fiumi. Chiudo gli occhi e vedo tutto. L’eternità è una sola cosa con il desiderio.
Voglio poche cose. Voglio rinunciare alle cose che non voglio – e che però ho ereditato dalla fame di tutti, che è fame nostra. Voglio poche cose. Voglio solo assaporare l’aria, la brezza, il mare, i boschi, le forme eleganti di antiche città, fatte da un’Umanità ancora grata alla Natura.
Chiudo gli occhi. Oppure li apro di notte, il collo testo alla luna, come un lupo nostalgico; e allora le stelle, finalmente libere dalla morsa della luce diurna, raccontano tutto il tempo del Cosmo. Apro bene gli occhi, allora, e mi rivedo in quel che desta la mia meraviglia; e non vorrei più andarmene; e non vorrei più perdere nemmeno un istante.
Per vedere, alle volte, bisogna smettere di guardare. E bisogna rinunciare alle cose.
Giovanni Bongo