Se sono rose…

Se sono rose, feriranno. Perché non v’è vita che fiorisca soltanto, gioia che rimanga tale, bocciolo che non annunci spine.

Se sono rose, fioriranno – di certo. Perché queste e così sono le rose. Stiamo pur certi, tuttavia, che nel coglierle – per non lasciarle stare dove sono – subiremo un danno. Saremo punti, sul vivo o sul dito (cambia poco), e ricorderemo che dello stesso color dei boccioli è il nostro sangue.

E noi siamo vivi per il profumo e l’astioso fastidio delle dita ferite. E la vita è questo: dunque gioisci, dunque non cedere all’accidia.

Perché non sono soltanto rose e fiori; e se sono rose, stanne certo, feriranno.

Giovanni Bongo

4 thoughts on “Se sono rose…

  1. Son rose, son come rose. La vita stessa è come rosa. Bella, tremendamente bella: dillo, però, ad un bambino appena nato, che piange perché tutta quella luce lo spaventa. L’amore è come rosa. Meraviglioso, ispirazione delle più belle poesie: convinci chi deve liberare il suo cuore da tutte quelle spine. Che tolgono il respiro ed avvelenano il sangue. La felicità è come rosa. Si schiude e profuma ed è eleganza, delicatezza, bellezza. Parlane con chi, per evitare di esserne tentato ed illuso e deluso, abbassa lo sguardo passando davanti ad un roseto. Perché fa male vederla, la felicità, e non riuscire a stringerla. Il passato è come rosa. Come i petali di rosa conservati tra le pagine di un libro: sono ricordo che diventa emozione. Che diventa tensione verso qualcosa di nuovo. Descrivilo a chi dal suo passato è dovuto fuggire, in qualche modo, per raggiungere il presente. Un presente che deve rendere onore al passato, distinguendosi da esso. Il futuro è come rosa. Tutto lì, tra le dita, nella mano, per sentirne l’impercettibile peso, l’insostenibile leggerezza. Rassicura chi, del suo futuro, sa solo che dovrà impegnarsi concentrando tutte le qualità che possiede, affinché sia come lo desidera. Il tempo è come rosa. Il presente, ogni oggi, ogni adesso è come rosa. Come rosa con spine. Ed è bello così. Anzi, forse è bello proprio perché è così: ché se non avesse le spine, noi non useremmo accortezza. E le spine, hanno il loro valore: come disse qualcuno “con tutte quelle spine, puoi costruirci un violino”. Per suonare la tua melodia, quella che ti porti dentro da sempre, come una ogni rosa porta in sé il suo segreto. E forse è vero che per essere artisti, veri artisti, bisogna essere infelici, di una infelicità intima, segreta, amica, amante ed amata. Perché senza quella infelicità, non saremmo artisti. Non saremmo chi siamo. Come una rosa, che senza le spine non sarebbe una rosa. Non sarebbe la rosa.

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    • Come il sole, che senza la luna, non sarebbe stella. Come la notte, che contrasta il giorno; come l’onda alta, che contrasta il cielo. Come il tutto, che è Tutto e non solo parte…

      La felicità? Credo sia solo un istante. Lo senti nell’instante in cui ha luogo e, innocentemente, pensi di poter dire che è sempre…
      G. B.

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  2. “E come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno come le rose.”

    Sì. La felicità è breve. Un soffio. Un pensiero. Un ricordo. Procede spedita, la felicità, e quando la si vede svanire, si spera rifaccia il giro. Si spera ritorni.
    È paradossale, la felicità: a volte, mi sembra di scorgerla anche tra le lacrime. La vedo nascondersi tra due corpi che si abbracciando al buio, sapendo che potrebbe essere tra le ultime volte. Si muove al ritmo di una mano che saluta, la mano di qualcuno che va via. Perché la felicità è nella consapevolezza che le distanze non esistono. È terribilmente sottile, la felicità, sfugge tra le dita e non si riesce a trattenerla. Come acqua. Come il tempo. Come l’amore.Come la vita. Le cose più belle, già, proprio quelle più belle, non possono esser trattenute. Se così fosse, non sarebbero così belle. Così maledettamente belle. Come le rose. È un’amante sprovveduta, la felicità. E sprovveduto, è il desiderio di viverla. E di riviverla. E il mio pessimismo, fa l’amore ogni notte con questa felicità… che puntualmente, all’alba, scivola giù dal letto in silenzio. Senza nessuna carezza. Senza nessuna promessa. E il pessimismo si ritrova a rigirarsi in un letto che sa di seduzione, di abbandono e di delusione. Ma che deve lasciare, per rimettersi alla ricerca di quell’amante perfetta. Perché la felicità va cercata. Anche lì dove non si crede possibile trovarla. Un’altra notte di passione, altri respiri e sospiri, altre estasi e altre strette, ci saranno. Anche se brevi. Ma ci saranno.

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