Festival dell’Inclusione Culturale

Includere. Accogliere. Ospitare. Onorare. Aprire. Aprire porte. Aprire porte che sono sante solo se sono aperte: la santità è ciò che include anche il sospetto, il reprobo, il solo, l’escluso.

Includere: questo è fare giustizia, oggi. Perché non si può eludere il tema della inclusione (culturale, sociale, economica) senza con ciò commettere tacita violenza.

La nostra è una Società costruita a immagine del modello economico che la governa. Il venir meno di ogni minima certezza economica (materiale, alimentare, sanitaria, culturale) mina qualsiasi (altra?) tutela sociale.

In uno scenario in cui si è in ragione di quel che si ha, per molti di noi è fatale il rischio di cadere nel baratro della solitudine, dell’anonimato, della perdita di autostima, nella trascuratezza del proprio valore, nella incertezza della propria dignità, nella depressione individuale e comunitaria; e tutti, oggi, rischiamo di essere “strutturalmente deboli” o  momentaneamente esposti ai rischi della povertà; della povertà intesa in una delle sue molteplici manifestazioni.

La Cultura, da questo punto di vista, preserva la Comunità; difende la Società Storica da qualsivoglia imperativo anti-umano: terrorismo, svilimento morale, criminalità, guerra; e promuove futuro.

La drammatica fotografia attuale del nostro Paese (ma dovremmo dire dell’intero mondo) mostra popoli assoggettati e opulenti a un tempo: distanti da una permanente e solida difesa dei loro diritti universali alla cultura, alla conoscenza e all’arte; e, per un altro verso, abbagliati dal mito della ricchezza o esclusi dall’accesso ad acqua e cibo.

Inclusione culturale significa, dunque, difesa della Società in un sistema fortemente compromesso dal punto di vista ecologico e comunitario.

La cultura è, mai come oggi, indice di vita. L’umanità ha abbandonato caverne di roccia e Caverne platoniche per vivere di virtù, conoscenza e fraterna saggezza.

Questo vuole dire il Festival dell’inclusione Culturale di Lecce dei giorni 16 – 20 dicembre prossimi. Vuol tendere una mano, e l’orecchio, verso chi ha ragioni e cuore per dire che v’è ancora tempo…

Informazioni:

http://www.festivalinclusioneculturale.it

Giovanni Bongo

 

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