Vorrei essere (un perfetto) ecoista!
Vorrei non lasciare che impronte leggere, su questa Terra amata e in parte perduta.
Vorrei non mangiare più altri animali. Vorrei non muovermi più grazie al petrolio estratto (contro ogni logica) da fondali marini immacolati; vorrei non fare più uso di usa e getta, per non dover poi gettare l’uso insieme all’abuso.
Vorrei spostarmi solo su mezzi leggeri, silenziosi, puliti: in primo luogo sui miei piedi (di me stesso parte, mezzo, fine e sostanza); poi sulla mia bicicletta; e ancora su metropolitane, treni, mezzi elettrici.
Vorrei che l’elettricità non fosse prodotta al costo delle vite spezzate per produrla con carbone o atomi.
Vorrei che l’unica vera Fede fosse la fiducia; che l’Amore fosse, più semplicemente, amore.
Vorrei, inoltre, che nessuna Verità fosse tanto robusta da impedire il fiorire di tutte le altre verità.
Vorrei essere ecoista. Vorrei essere solo parte e non centro. Non voglio dominare le bestie striscianti né quelle del cielo e della terra; figurarsi quelle degli abissi. Io non sono Dio né sono tanto a Sua immagine da rendere Dio stesso a immagine nostra.
Voglio solo essere parte del tutto che è parte di altro: in finiti mondi nell’infinito.
Voglio praticare un sano egoismo, diventando quanto più possibile ecoista; per essere, insomma, tanto egoista quanto basta a preservare quel che esiste e deve poter continuare a essere.
Giovanni Bongo