Atti

Per comprendere quello che non si accetta occorre, alle volte, accettare quel che non si comprende.

La sintesi è questa: fare di ogni occasione una ragione; fare di ogni ragione una opportunità.

Oggi, non domani, cammina. Scrivi. Semina. Parla. Abbraccia. Osserva. Respira, sapendo che lo stai facendo. Nota, notando che lo stai facendo. Dichiara, ascoltando quel che dichiari. Compi atti semplici. Sono atti. Sono scelte? Ne sei consapevole?

Torna in te. Ascolta. Osserva. Accogli.

G. B. 

Dillo coi fiori numero 2

Dillo coi fiori. Non tenerlo per te. Dichiara il tuo amore. Dichiara il dissapore. Dichiara il valore. Ammetti ed esponi. Afferma e proponi. Usa le parole, come fossero semi – come fossero fiori. Parla. Parla per dire, non per alimentare rancore.

Afferma il sentimento. Dillo coi fiori e dillo nel vento. Che senso ha trattenere? Ora è tempo di lasciar andare: i semi, i baci, i pollini e i fiori. Parla, in modo festoso ma non superficiale: aggraziato.

Dillo coi fiori, anche quest’anno, e ogni giorno se puoi.

Dillo dal Salento: domenica 3 aprile 2016, dalle 14.30, in località Torre Nasparo, litoranea Otranto – S. Maria di Leuca, Comune di Tiggiano, Provincia di Lecce, Regione Puglia, Italia, Unione Europea, Pianeta Terra.

Parla, pedala, porta un fiore o un arbusto, porta un sentimento e una zappetta, porta un dolce fatto in casa e una intenzione fatta a mano; vieni in bici o a piedi, non in automobile. Vieni a dire no alle trivelle. Saremo là anche per questo, per dire no, dolcemente e fortemente, alle trivelle nei nostri mari: il referendum del 17 aprile si approssima.

Vieni a dire di no alla ricerca di petrolio nei nostri mari: dunque, non venire grazie alla conseguenza più facile del petrolio; non venire in automobile, ovvero a benzina.

Vieni a piedi o in bicicletta, non è così difficile. Porta un fiore, un arbusto, un alberello. Provvederemo a piantarlo, lo pianteremo, lo pianterai, così la pianteranno di dirci che dobbiamo astenerci o che dobbiamo accettare tutto come se fosse dovuto.

Pensa che bello, domenica: andare a pedali per dire di no al petrolio – e dirlo coi fiori.

Dirlo è farlo, però; solo così fare è dirlo! Sei pronto a dire quel che fai e a fare quel che dici? Non solo domenica, ma per la vita?

P. S. 

Che tu viva in Salento o no, puoi dirlo ovunque e farlo dappertutto: a pedali, coi fiori…

G. B.

Resurrezione

Già la parola «cristianesimo» è un equivoco – in fondo è esistito un solo cristiano, e questi morì sulla croce. F. Nietzsche

 

Ai piedi dei piedi. Alla radice delle radici. Alla base dell’altezza. Al fondo della sommità. Alla fine di un principio. All’inizio di una trasformazione. Alla morte della morte. Alla nascita di una nascita: il nuovo essere è l’essere nuovo.

Nel silenzio di un orto. Sotto un cielo stellato. Tra pietre secche e prati grassi. Oltre la speranza. Senza bisaccia né sandali. Senza più ciotola. Senza danari. Senza parole. Senza spada. Senza speranza. Senza una tana. Senza una veste nuova. Senza vino nuovo né otri vecchie. Di là dal male. Di là dal mare.

Nella quiete e nel sogno. Nella buona e nella cattiva sorte. Finché morte non ci separi. Senza nulla aggiungere. Senza nulla togliere. Senza ragioni. Irriconoscibili. Non riconosciuti. Sotto mentite spoglie. Infine nudi, come all’inizio. Senza patria. Senza patrimonio.

La gente chi dice che io sia? La gente cosa dice? Senza considerare quel che dice la gente – chi sono?

Cos’è la vita? Cosa è l’amore, senza la vita?

Cosa è la trasformazione, il mutamento, la trasfigurazione, il crepuscolo degli dei, il crollo degli idoli, la ruggine su monete fuori dal tempo?

Cosa sono i vostri tesori sulla terra? Dov’è il vostro cuore? Dov’è il vostro oro? Cosa vi affligge? Avete dato da bere agli assetati? Avete sfamato gli affamati, almeno uno?

Perché non vi profumate il capo? Perché non uscite alla luce della luna, del sole e di tutte le stelle del cielo nero e azzurro?

Nella vita c’è la risposta alla domanda che non ha risposta?

Vivere è la Resurrezione?

La Resurrezione è vivere!

Giovanni Bongo

Le strade vuote

Se non avessimo più un volto? Se ci venisse strappato?

Se non avessimo più un nome? Se ci venisse sottratto?

Se non avessimo più un peso? Se non fossimo più nulla, dopo essere stati ostacolo (o dettaglio) di un consumo transitorio, di un odio sospeso, di una ostilità senza orizzonte, di uno scherzo rude, di una noiosa violenza, di un delirante abuso?

Se nessuno credesse alla nostra versione?

Se non ci fossero uno sguardo, una mano e un sorriso, per noi?

Se noi stessi diventassimo causa di simili pene, per altri?

Se le strade si svuotassero, spazi vuoti per attriti vuoti in scontri vuoti di voracità vuote?

Umanità, torna in strada…

G. B.

Il Respiro

Danno la morte, con disinibita temerità; talvolta riluttanti ma vinti dal fato, dalla missione, dallo scopo, dal profeta, dal libro, dal dovere.

Danno la morte con grottesca voluttà, noncuranti – nel nome di un dio già morto.

Danno la morte in questa presunta pace.

Danno alla morte e alla morte si danno, ed essa prende senza alcuna pietà perché è tutto già suo; se v’è chi le anticipa il lugubre saccheggio non le fa torto; al contrario, le serve da servo.

Danno la morte; credono di avere il potere di vita e di morte.

Danno la morte, e chi non sa di meritarla perché nemico di assassini invasati (gli innocenti davvero non la meritano) finisce col meritare di non sapere perché l’abbia avuta in sorte: l’oblio copre l’orrore delle guerre fatte in nome di un qualche demeritato dio nel cuore di città senza difesa.

Danno la morte e ne muoiono credendo di conquistare miglior vita; ma danno ciò che perdono: perché vivendo di morte non muoiono neppure da vivi. Muoiono vivendo, dimenticando il respiro; il respiro, il respiro.

G. B.

Acqua

 

Sei d’acqua. Siamo d’acqua. Viviamo d’acqua. Onoriamo l’acqua. Essa non è inesauribile. Ha un immenso valore ma non per questo deve avere un prezzo: semplicemente, non è una merce. L’acqua è ciò di cui siamo fatti quando anche i sogni abbandonano la materia di cui sono fatti i nostri sogni.

Preserviamo l’acqua. Usiamo l’acqua senza abusarne. Rispettiamo l’acqua.

G. B.