Già la parola «cristianesimo» è un equivoco – in fondo è esistito un solo cristiano, e questi morì sulla croce. F. Nietzsche
Ai piedi dei piedi. Alla radice delle radici. Alla base dell’altezza. Al fondo della sommità. Alla fine di un principio. All’inizio di una trasformazione. Alla morte della morte. Alla nascita di una nascita: il nuovo essere è l’essere nuovo.
Nel silenzio di un orto. Sotto un cielo stellato. Tra pietre secche e prati grassi. Oltre la speranza. Senza bisaccia né sandali. Senza più ciotola. Senza danari. Senza parole. Senza spada. Senza speranza. Senza una tana. Senza una veste nuova. Senza vino nuovo né otri vecchie. Di là dal male. Di là dal mare.
Nella quiete e nel sogno. Nella buona e nella cattiva sorte. Finché morte non ci separi. Senza nulla aggiungere. Senza nulla togliere. Senza ragioni. Irriconoscibili. Non riconosciuti. Sotto mentite spoglie. Infine nudi, come all’inizio. Senza patria. Senza patrimonio.
La gente chi dice che io sia? La gente cosa dice? Senza considerare quel che dice la gente – chi sono?
Cos’è la vita? Cosa è l’amore, senza la vita?
Cosa è la trasformazione, il mutamento, la trasfigurazione, il crepuscolo degli dei, il crollo degli idoli, la ruggine su monete fuori dal tempo?
Cosa sono i vostri tesori sulla terra? Dov’è il vostro cuore? Dov’è il vostro oro? Cosa vi affligge? Avete dato da bere agli assetati? Avete sfamato gli affamati, almeno uno?
Perché non vi profumate il capo? Perché non uscite alla luce della luna, del sole e di tutte le stelle del cielo nero e azzurro?
Nella vita c’è la risposta alla domanda che non ha risposta?
Vivere è la Resurrezione?
La Resurrezione è vivere!
Giovanni Bongo