Ciò che non abbiamo vissuto non ci abbandonerà mai: come nostalgia. Ciò che abbiamo vissuto non ci abbandonerà mai: come rimpianto.
Cosa resta da fare, per rimediare ai fatti e alle omissioni?
Mutare…
G. B.
Ciò che non abbiamo vissuto non ci abbandonerà mai: come nostalgia. Ciò che abbiamo vissuto non ci abbandonerà mai: come rimpianto.
Cosa resta da fare, per rimediare ai fatti e alle omissioni?
Mutare…
G. B.
Già. Perché non esiste nostalgia più grande, più forte, di quella che si prova nei confronti del non accaduto, di ciò che non è stato. Di quello che, pur se a due passi, a due dita, a due soffi, ci è sfuggito…
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La nostalgia del non vissuto: il possibile che non s’è fatto carne. Il rimpianto per quel che si è fatto: l’errore che si è incarnato. In mezzo, come povere canne sollevate (ma non sradicate) da Terra, noi umani; troppo umani… La redenzione? Mutare, sì, non credo si possa fare altro…
Grazie.
G. B.
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