Immaginiamo e ricordiamo: ecco il nostro tormento. Indossiamo maschere per lasciare agli altri un segno del nostro (mostro?) passaggio; ma gli altri sono come noi, marcano il passo e i territori ed esigono, come noi, di suscitare sorpresa mentre procurano, o incontrano, semplice imbarazzo.
Gli anni nostri passano così, tra gli annunci (di una vita diversa) e le previsioni (di una vita nuova) pateticamente gettati, come polvere o fumo, negli occhi del Tempo che, invece, fa ciecamente il suo corso, il suo gioco, il suo essere: e vince.
Sicuri di stare vivendo la nostra (vera) vita?
G. B.