La nostra vita è piena di cose che occupano il posto di altre cose: un gatto, al posto di un figlio; una passione segreta, al posto di un lavoro appagante; una moglie perbene, al posto di una madre perduta; un amante torbido, al posto di un marito tedioso; chiari (eppur finti) indizi di bontà pubblica, al posto di sana rabbia espressiva.
La nostra vita è piena di cose al posto di altre cose: un io al posto di un sé, una maschera al posto di una dedizione; un silenzio al posto di una parola; una vacanza al posto di una decisione; un lussuoso lusso, per colmare una vivace distanza.
La verità, ecco una cosa al suo posto. Non fingere più: ecco un imperativo che suona come una carezza.
Non fingiamo più: di volere esortare, quando vogliamo dominare; di amare tutti, quando preferiamo apertamente qualcuno; di voler solo esprimere un punto di vista, quando siamo divorati da un assordante bisogno di gloria; di essere progressisti, quando siamo solo degli ipocriti; di essere candidi, quando siamo disonesti; di essere felici, quando siamo all’inizio di una felice depressione. Non fingiamo di voler viaggiare con un amico che a mala pena ascoltiamo, di volere un suggerimento che serve a confermare il nostro ego, di aver risolto ciò che ancora ci opprime.
Parafrasando il poeta, diamoci una verità!
G. B.