Hai presente, il presente?
Ne parli spesso, dici che bisogna goderne, saperlo cogliere, viverlo appieno.
Ogni volta ne parli come del rimedio Futuro a ogni male Passato. E in tal modo lo perdi. Perdi il Presente.
G. B.
Hai presente, il presente?
Ne parli spesso, dici che bisogna goderne, saperlo cogliere, viverlo appieno.
Ogni volta ne parli come del rimedio Futuro a ogni male Passato. E in tal modo lo perdi. Perdi il Presente.
G. B.
Perché il Presente è l’unica carta sicura che ci si ritrova in mano, l’unica che si può giocare: il Passato è passato e il Futuro è ancora da conoscere. Perché il Presente è la pretesa di veder concretizzarsi speranze e dimostrare a se stessi, a se stesse che non erano illusioni; è la promessa strappata al Passato: e chi se lo scorda il Passato?; è lo sforzo di non cadere, di non cadere ancora; è la ricerca di posti, di esperienze, di parti di sé che esistono e che sono lì, sul filo teso che segna un equilibrio (equilibrio?) che spaventa.
Perché il Presente è il sollievo di pensare a quelle lacrime, a quelle rabbie, a quel buio sapendo che non sono più e che anche se dovessero tornare la notte e la paura, saranno per altro: quello, tutto quello è passato. Perché il Presente è lo spazio nuovo e “lo spazio guarisce il tempo ferito”, hai detto una volta.
Perché il Presente è segno che, forse senza rendersene conto, quel Passato è passato lasciando la fierezza per averlo vissuto. Perché il Presente è nelle parole e nei sorrisi e negli abbracci e nei sogni in cui devi credere. Per poter rendere onore al te, alla te di ieri e per incoraggiare il te, la te di domani.
E perché il Presente è prova del fatto che, nonostante tutto, a vivere non si è rinunciato. Mai.
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Il Passato è lo stato delle cose presenti, sotto certi aspetti. Mi ha permesso di essere chi sono – l’errore è sempre una percezione postuma, così la saggezza.
Grazie, mi ha ricordato Camminare 16.
G. B.
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