Ti ricordo la Materia. E l’importanza del canto del vento. Ti ricordo che non esiste erba senza cielo, che non v’è Cielo senza Terra. Ti ricordo la connessione, profonda e talvolta invisibile, che lega tutti i fenomeni sostanziali della Vita.
Ti ricordo che non v’è accidente senza essenza e che l’essenza si manifesta con i suoi accidenti. Ti ricordo il perpetuo divenire, il fluire del tempo, il trascorrere delle stagioni, la potente vita che fugge, la ruota (che invero è una spirale) degli eventi che non controlli.
Ti ricordo lo sbocciare dei fiori di limone e il loro profumo, che diverrà succo. Ti ricordo l’importanza dei giardini, segreti e palesi, e la necessaria unità delle forme di vita: la nobile criniera del leone non può prescindere dall’umile lavoro dei lombrichi.
Ti ricordo che ogni preghiera è inutile, ancorché solenne, se non rispetti la Terra che calchi, ogni giorno; se non comprendi la favolosa bellezza del sasso; se non chiudi gli occhi, almeno un istante ogni volta, alla vista del mare vasto e antico; se non senti di essere parte di tutto; se non comprendi che tutto è parte di te. Ti ricordo che non c’è Spirito senza Materia.
G. B.