Giorno dopo giorno

Dici Io, ma sei sicuro di sapere chi sei? Dicono Tu, ma sei certo che ti vedano, ti comprendano, ti ascoltino? Chi sei, dunque? Chi conosce chi sei? Chi ascolta i tuoi sogni? Chi sente la tua parola, chi percepisce i tuoi gesti? Curi i tuoi desideri? Intendi, tu stesso, i tuoi interessi, i tuoi talenti, le tue aspirazioni? Gli altri, cosa fanno con te?

Dipende da te, ti viene detto, se il tuo destino è diverso dal tuo volere! Ed è vero, ma chi lo dice omette di riconoscere che il nostro destino dipende anche dai nostri simili: cosa ci hanno permesso di diventare, cosa ci permettono di esprimere?

Sicché, giorno dopo giorno, diventiamo chi siamo alla sola condizione di esistere per qualcuno; ed esistiamo per qualcuno solo alla condizione di esistere per noi stessi e di essere compresi nella nostra più profonda essenza.

Se abbiamo dei buoni propositi per l’anno incipiente dobbiamo custodirli in silenzio. Contano meno delle domande che quasi nessuno pone più ai suoi simili: cosa desideri? Sei felice? Cosa ti manca? Chi sono io per te? Ti comprendo? Ti senti compreso da me? Consideri la mia essenza? Offri spazio al mio essere? Offro spazio al tuo essere? Che io sono, con te?

Chi siamo, gli uni per gli altri?

G. B.

 

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