Rendi speciale la sua giornata, oggi la vostra amicizia compie un anno! M’ama, non m’ama, piaccio o non piaccio? Quanti like ho? Mi notano, mi menzioneranno? Dicono che sto proprio benissimo (lo pensano davvero?) e rispondo che mi vedranno presto in diretta.
Peccato, però, che tu non veda chi ti vede. Dici amico e sai ormai poco di lui. Dici amica e non sai come vive. Sono soli? Cosa li fa ridere, cosa li fa piangere? Quanti appuntamenti hai preso e perso? Anagramma di una disfatta: tempo preso e perso.
I tuoi amici non leggono un tuo post già da un po’. Scrivi un post! Fagli sapere che ci sei, senza esserci. C’è chi metterà un like perché si sente superiore: elargirà consenso. Chi non lo metterà perché si sente inadeguato: nasconderà affetto.
Ci faremo foto perché le vedano in tanti ma non ci vedremo affatto! Siamo presi a guardare le nostre smorfie nello specchio dell’irrealtà. Dobbiamo farci da soli, generazione di gente che si alleva in proprio. Dobbiamo far vedere che siamo senza far vedere chi siamo.
Questa è un’epoca nuova. Di nuove conquiste. Siamo imprenditori della nostra incerta immagine. Siamo selfie made man!
G. B.
Di una piazza non importa mica a chi è stata dedicata, chi l’ha attraversata e manifestando per quale motivo o cosa si potrebbe fare al suo interno… ciò che conta è che ci sia la rete libera. Rete libera: un contrasto già nella definizione.
Di uno specchio non importa mica lo stato d’animo con cui lo si incontra, lo si sfida, lo si interroga… ciò che conta è che la luce lì sopra non alteri la luminosità del selfie. Vabbè, tanto poi ci sono i filtri: bellezza filtrata, emozioni filtrate, età e corpo filtrati.
La serata insieme certo che si fa e lo dimostrano le foto su facebook come ci vogliamo bene e quanto ci divertiamo.
E che ti amo, e che mi ami si deve sapere. Tre metri sopra il cielo, sì: per farsi vedere meglio.
E lo sguardo del fotografo si illumina quando ordino la stampa per centinaia di foto: perché a me piace riguardarle tenendole tra le mani.
E al gruppo whatsapp preferisco un caffè, una passeggiata, un letto in comune ed un cielo che accomuna.
E con il mio specchio ci parlo in privato, anche al buio o con la luce bassa e so che terrà il segreto per sé.
Abbiamo dimenticato la Poesia, il Vento ci preoccupa la pettinatura, e il Tempo è sempre troppo poco per leggere, per baciare, per stare con se stessi, con se stesse.
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Gli specchi riflettono, non (ci) pensano su. Il vento corre, non è un evento. Il sole brilla per chiunque, la pioggia bagna tutti (Buona Novella) e la Natura se ne sta lì, solida; Gravità, Luce, trasformazione.
Sia lodata la materia di cui sono fatti i sogni – di cui siamo fatti tutti.
Grazie
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