Se aspetti, invano. Se cerchi, vanamente. Se chiedi ascolto e non ne trovi. Se brami comprensione e non ne ottieni. Se credi che il tuo tempo sia maturo – eppure non raccogli i frutti delle tue semine. Allora è opportuno che tu conosca una verità concreta; ed è opportuno che tu raccolga l’essenziale e ti metta nuovamente in cammino; è tempo, insomma, che io ti dica: la speranza è l’ultima a capire. Dunque vai e cambia.
G. B.
0krisis 
“Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vano desiderio –
è una barca che anela al mare eppure lo teme.”
George Gray, di Edgar Lee Masters
Ho detto no, ho detto basta, ho detto vado.
Ho scritto addio, ho scritto a Dio.
Ho baciato per l’ultima volta sapendo che non sarebbe rimasto altro che il ricordo di quel sapore.
Ho preso il primo pullman, ho perso l’ultimo treno, ho guidato senza vedere la strada, ho camminato e le lacrime hanno bagnato l’asfalto.
Ho amato, l’ho amato.
Ci ho creduto, ho ceduto.
Ho chiuso la porta, ho aperto la finestra ed il cielo era ancora lì.
Io ero ancora lì. E ci voglio restare. Ci voglio restare bene, nel modo che mi viene meglio.
“Vai e cambia”. Perché rabbia fa rima con gabbia.
E l’infinito è solo un po’ più in là.
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L’infinito è una aggiunta all’infinito: ricercarlo è uno sforzo vano, ma imperdibile… Grazie, Deborah!
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