Tu, che domini la piatta levità del tuo palmare, sapresti compiere il prodigio di costituire un umile sasso?
Tu, che credi fermamente nella logica della tua economia, sapresti riprodurre la chimica dell’ecosfera che sostiene i tuoi affari?
Uomo, per quanto tu sia ricco e potente, puoi farneticare solo nella docile atmosfera che nutre i tuoi appetiti.
La tua Borsa, la tua presunzione, le tue mode: ogni tuo atto è effimero, lo devi al Mondo che disprezzi e alle erbacce che tradisci con il tuo asfalto. Rendi grazie alle fonti, dunque, e apprendi il senso della tua vita nell’aula magna della Natura.
Impara a lodare i boschi, rispetta i lupi, comprendi che l’ape è più potente del tuo amministratore delegato. Smetti di atteggiarti a Dio.
Piuttosto, spogliati ed entra nudo nel mare, all’alba. Lasciati battezzare dagli spiriti selvaggi della Terra, onora chi vuoi (Dei, Dio, Materia, Logos) e prega; oppure medita. Smetti di celebrare i tuoi idoli: danaro, gloria, dominio. Cambia finché sei in tempo. Ascolta gli astri e il vento. Sii umile. Coltiva la tua anima. Proteggi i bambini.
Così sia.
G. B.
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