Ho cercato invano. Ho fallito invano. Ho varcato soglie, attraversato nazioni, scalato montagne. Ho raggiunto vette e ho visto me stesso dall’alto di tempi già ampiamente vissuti. Ho portato pesi nell’anima, ho lasciato un sasso sulla cima a lungo attesa (dove era giusto che giungessi a sciogliere il mio voto) e ho provato, riprovato, sudando in salita e piangendo in piano.
Ho incontrato stolti, conosciuto mediocri, frequentato invidiosi e superbi dalla fortuna sfrontata. Eppure non ho smesso di amare, non ho ceduto all’odio, né mi sono arreso alle regole idiote stabilite dai ladri.
Al contrario, ho esasperato la mia mente, logorato i miei tendini, perseverato in imprese, ritenute folli, che infine mi hanno condotto a grazia inattesa.
Vorrei acqua, riconoscenza e ascolto, ma non chiedo nulla a chi non sa o non vuole sapere. Continuerò a migliorare, fallirò ancora, ma se i fiori continuano a fiorire su pietraie lunari, se la sincerità non finge, se la riconoscenza riconosce chi ha il merito di averla provocata, allora la mia tenacia ha ancora senso su questa Terra. Quanto al resto, non ho intenzione di fermarmi.
G. B.