Camminare 33

Il pellegrino era sfinito. Sedeva all’ombra di un gelso, sul lato di una piazzetta cinta da aiole di rose e narcisi. La fontana scrosciava gentilmente. Aveva trovato una panchina, che gli parve fosse stata offerta agli indecisi e agli insicuri, ed era profondamente grato al borgo e ai suoi abitanti, che avevano reso possibile tanta segreta armonia. Udì un vecchio parlare ad un giovane. Diceva: La Natura non mente ma non impone Verità. Un noce offre noci. Un ciliegio offre ciliegie. Nulla è falso, tra i boschi e nei mari. Le onde alte non minacciano, avvisano. Le nevi abbondanti sono fredde, pur se candide. Il vento spezza i vecchi rami. Solo l’Uomo riesce nell’ipocrisia, nel promettere ciò che tradisce. Sii sincero,  dunque, ma ricorda che non è sincero chi incute paura e non può chiedere sincerità chi minaccia per averne. Sappi custodire i segreti, proprio come i frutti serbano i nuovi semi, e ricorda che la sincerità germoglia, non arde.

G. B.

 

Silenzio 21

Se ti opponi ai tuoi pensieri oscuri, oscuri i tuoi pensieri.

Se rassicuri qualcuno, lo rendi insicuro.

Se neghi i tuoi desideri, desideri negazione.

Se ricordi agli altri i loro difetti, essi continuano a difettare.

Se ricordi a qualcuno i suoi peccati, egli continua a peccare perfino nei tuoi ricordi.

Chiodo non scaccia chiodo, inchioda con più forza. Se punisci i difetti altrui, confermi i tuoi stessi difetti.

Osserva la tua mente, invece, e valuta le opere tue. Sei perfetta, sei immacolato? No.

Dunque, usa gentilezza con chi fallisce, diventa testimone dei tuoi valori, smetti di giudicare.

La vera virtù non umilia, la virtù agisce in silenzio.

Amen.

G. B.

Camminare 32

Dove vedevo errori ora scorgo circostanze.

Dove giudicavo malvagità ora valuto debolezza.

Da quanto tempo non alzi gli occhi al cielo? Da quanto tempo non posi lo sguardo sulla Luna placida, su Marte, su Venere e su tutte le stelle visibili e invisibili?

Ti dà brivido il Tempo (il silenzio del Cosmo, la memoria dei tuoi anni e la speranza per quel che sarà)? Da quanto non ti lasci attrarre dal geranio sul balconcino della vecchia casa, dall’ape che cerca e dalla farfalla che migra?

Hai altri impegni o puoi ancora vivere?

Io non mi affanno più. Che lo faccia o no, del resto, il mio essere è già qui e non debbo certo la mia vita ai giochini di Borsa o alle Leggi idiote.

Le maree salgono e scendono, le onde portano via conchiglie e lasciano alghe, i deserti avanzano, le piogge inondano, i venti soffiano senza tregua: da sempre, per sempre.

La Terra respira da miliardi di anni. E quando i miei figli dormono, mentre la Luna cresce e la sera promette quel che il giorno poi smentisce, io so che il Mondo esiste ma non per decreto degli uomini.

Giovanni Bongo

Silenzio 20

Fai cose utili. Usa la mano sinistra, se la destra è impegnata; non parlare, se non puoi seminare conoscenza e verità; coltiva la terra; mangia il pane del giorno prima; cammina per raggiungere chi ami; leggi.

Fai cose gentili. Ascolta, ascoltati; sii chiaro; gioca con i tuoi figli; ammira il mare, i boschi, i tramonti; solleva gli animi degli afflitti e dai risposte a chi chiede.

Fai solo cose semplici. Sii paziente; sii leale; sii frugale; sii consapevole; sii lungimirante; pianta alberi; riduci i desideri insulsi.

G. B.

Silenzio 19

Il saggio era seduto ai piedi di un alto faggio. Aveva avuto, così dicevano, ben due vite. Nella prima era stato un uomo dedito a tutti i piaceri, ma anche a virtù di scienza e conoscenza. Poi aveva preso a cercare il cuore delle cose.

Il viandante si sedette proprio di fronte al saggio, non prima di aver fatto fiaccamente scivolare a terra lo zaino e di aver bevuto, ad avide sorsate, dalla borraccia. Chiuse gli occhi. Il vento gli dava sollievo.

Il saggio prese a parlare. Disse: “Ho conosciuto virtù senza merito, redenzioni senza tentazioni, uomini tanto disonesti da non avere neppure un difetto. Diffida di chi non ha segreti, è sleale. Diffida di chi usa mezzi iniqui per dimostrare la tua disonestà. Diffida di te stesso, quando giudichi ciò che tu per primo non hai provato. Ricorda che quello che hai  desiderato e perso spiega ciò che cerchi ma non vuoi“.

Il saggio aprì gli occhi nello stesso istante del viandante.

Scoprirono, così, occhi negli occhi, di essere lo stesso essere.

G. B.

Ai figli 7

Ora vorrei solo ascoltare le voci più profonde della mia essenza. Vorrei guardarmi negli occhi. Capire il mio cuore. Stare con voi nei secoli.

Vorrei camminare su spiagge deserte. Nuotare in mari silenziosi. Varcare soglie di foreste sacre. Vorrei sentire i sassi, le foglie, le conchiglie e la terra sotto i miei piedi. Vorrei contemplare il tempo e darvi il possibile, dato che non mi avete chiesto nulla.

Vi insegnerò quello che so. Mi darete nuovi lumi. Vi aiuterete. Sarete dolci tra voi e con la mamma. Darete senso ai miei errori, ai miei dubbi e alla mia stessa nascita. E ora viviamo, attimo dopo attimo.

G. B.