Il pellegrino era sfinito. Sedeva all’ombra di un gelso, sul lato di una piazzetta cinta da aiole di rose e narcisi. La fontana scrosciava gentilmente. Aveva trovato una panchina, che gli parve fosse stata offerta agli indecisi e agli insicuri, ed era profondamente grato al borgo e ai suoi abitanti, che avevano reso possibile tanta segreta armonia. Udì un vecchio parlare ad un giovane. Diceva: La Natura non mente ma non impone Verità. Un noce offre noci. Un ciliegio offre ciliegie. Nulla è falso, tra i boschi e nei mari. Le onde alte non minacciano, avvisano. Le nevi abbondanti sono fredde, pur se candide. Il vento spezza i vecchi rami. Solo l’Uomo riesce nell’ipocrisia, nel promettere ciò che tradisce. Sii sincero, dunque, ma ricorda che non è sincero chi incute paura e non può chiedere sincerità chi minaccia per averne. Sappi custodire i segreti, proprio come i frutti serbano i nuovi semi, e ricorda che la sincerità germoglia, non arde.
G. B.