Silenzio 28

Il problema non è non sbagliare più, è non sbagliare ancora. Sii chiaro. Sii sincera. Siamo umani. Nulla ci è estraneo: il dolore, l’errore, l’orrore, la scelta, la pigra attesa di un tempo propizio, che mai giungerà, e infine il vivere e ancora vivere finché sarà possibile – fino all’ultimo respiro.

Smetti di mentire, abbi coraggio. Non è andata come avresti voluto perché è andata come ora sai, e il tuo giudizio dipende proprio dagli errori compiuti e subiti: ogni salvezza passa da una degradazione.

Dunque pensa ad amare: i suoi difetti, la sua ostinazione, il suo perseverare negli stessi dubbi, i suoi capelli arruffati, le sue fobie, le sue giustificazioni incoerenti, la sua esitazione. Pensa all’istante che hai, nell’istante che sei, per gli istanti che un giorno ti mancheranno come aria e ti faranno perdonare tutto – fuorché la tua freddezza. Ama. Non importa la perfezione, parola che presume ciò che non si dà – perfino il sublime è imperfetto. Ama, se riesci. Oppure cambia via, ché il Mondo è vasto, e cerca altrove quel che qui non ti è dato. Sai già la morale: il problema non è non sbagliare più, è non sbagliare ancora!

G. B.

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