Mettiti nei suoi danni. Ascolta e fagli una carenza: è meglio donare una impossibilità che millantare una certezza. Fai in modo che non nasconda il suo dolore per la vergogna di doverlo dire a te. Accompagna la sua insensatezza, stai in silenzio al suo fianco lungo la via, non sminuire la sua angoscia (ché al suo posto non saresti migliore). Non fare coraggio per mostrarti superiore (per te è facile, non hai necessità), abbi invece il coraggio di ammettere che al suo posto avresti paura!
Non dare colpe! Non mentire, dicendo di non aver mai mentito, di non aver mai ceduto! Piuttosto, sbaglia ancora e poi prova a non farlo più. Ti qualifica la tua capacità di cambiare, non quella di giudicare!
Amen.
G. B.