Silenzio 54 (l’assenza)

Di notte hai chiuso gli occhi. Come tutti, come mai prima, come mai più. Per sempre. L’avessi previsto, sarei rimasto e ti avrei tenuta stretta e sveglia io, che non so resistere alla notte. È stato come perdere il respiro: perderti, perdermi. Non ho più avuto il tempo di farmi sorridere da te e nessuno sa bene cosa sia stare nei miei passi. I miei passi: quanti ancora, fino a dove?

Ho domande atroci, ho pensieri gelidi e vorrei parlartene. Vorrei dirti come è stato tutto dacché non sei più stata qui.  Vorrei chiederti consiglio. Dovresti essere presente, ora, per sentire gli effetti della tua assenza.

Che lezione di vita è la morte se non può insegnare più nulla, sulla vita, a chi l’attraversa?

La tua assenza, a tratti, è più presente di me. 

G. B.

Silenzio 53

Hai peccato. Hai progettato il futuro senza riconoscerti nel presente. Hai trascurato intuizioni essenziali. Hai desiderato la donna d’altri credendo di essere un altro.  Hai nascosto la verità per timore di subire vendetta. Hai esibito maschere e hai tradito chi eri.

Getta la maschera. Dichiara chi sei. Semplifica. Abbandona ogni pur risibile desiderio di dominio. Usa parole semplici e pulite. Cammina. Pianta fiori. Guarda i tuoi figli negli occhi e guarda negli occhi chi ti chiede aiuto. Annienta le mode, rendono idioti. Ascolta e perdona. Se non riesci a perdonare, fa’ che le tue azioni diano forma alle tue parole. Se hai sbagliato per incompletezza, i tuoi peccati sono stati imprecisioni. Rimedia, dunque, con la precisione della tua nuova grazia. 

Amen.

G. B.