Dall’Alto

Riesco a vedere le cose dall’alto. Noto i dettagli, per altri irrilevanti e trascurabili. Noto ogni bivio, le conseguenze di ogni scelta, l’impossibilità di tenere stretto ciò che si ama cambiando un solo dettaglio di quello che si è fatto, seppur sbagliando. Vedo, insomma, che tutto quello che desideriamo può maturare in circostanze controverse, irrazionali, perfino inopportune; e non possiamo tenerci stretti i semi senza la crusca. Vedo che, non sempre, chi coltiva raccoglie. Vedo trionfare il Caos, vincere il Caso, cadere la virtù,  crollare i progetti.
Vedo la battaglia che si consuma ovunque, in ogni momento, tra mura amiche più che in piena prateria. Vedo la commovente tenacia di chi crede e di chi combatte per senso di giustizia. Vedo la fame degli affamati e la ricchezza dei ladri. Vedo e so, con chiarezza, che occorre attraversare questo viaggio con saggio distacco, dolce compassione e occhi puliti – osservando dall’alto  e senza preoccuparsi d’altro che di essere onesti. Amen.

G. B.

Sette (7)

Non era più (solo) notte. Non era ancora (pieno) giorno. Non era freddo. Non era caldo. Soffiava il vento e muoveva palme e alberi muti. Era tutto ancora intatto. Il nostro mondo non era stato offeso dal Tempo. Negli anni, abbiamo attraversato boschi, spiagge, sogni; anche deserti immeritati. Ti ho portato in alto, sulle spalle. Hai cominciato a camminare al mio fianco. Se sono salito ancora più su, senza di te, ti ho sentito nel battito dei miei passi e del mio cuore. Il pensiero di te mi rafforza, purifica il mio dolore, fertilizza il mio sconforto. Ci sei tu, esisti, dunque tutto ha avuto uno scopo. Sette è il numero di questa momentanea perfezione. Come i sette giorni, le note delle nostre canzoni, la tua maglia preferita di oro e porpora. Papà ci sarà sempre. Sembra semplice da dire, ma è tutto quello che ho da darti.

G. B.

Silenzio 60

Sia maledetta ogni maledizione, ogni parola generata dal disprezzo. Siano respinti gli ingrati e le ingrate. Trovino silenzio le malelingue.
Restino soli gli ipocriti, le adulatrici, i falsi. Taccia la malvagia, perda voce l’ingiusto. Si rida dei violenti e siano dimenticati i dispensatori di ingiurie. Finisca la mancanza di pietà dove  fiorisce la grazia.

Amen.

Giovanni Bongo

Silenzio 59

Il tempo è perso non quando si sbaglia e neppure quando si ozia. Il tempo è perso quando si sacrifica ogni singolo istante presente in vista di un futuro (di una condizione ideale) che potrebbe non giungere mai o che potrebbe rivelarsi non all’altezza del sacrificio di tanti piccoli istanti di verità. Il tempo non si investe, il tempo si attraversa e si vive. Amen.

G. B.