Silenzio 62 (il morbo)

Ora sei fermo. Obbligato a lasciar perdere doveri voleri e piccoli poteri. Siamo fermi. In ansia noia e astinenza. Come fare senza poter fare? Niente shopping, niente aperitivi. Niente business class. Niente voli di andata e ritorno in un solo giorno. Niente caffè e cornetto, ho fretta, grazie, prego, scusi.

Le foreste arretrano, i ghiacciai si spengono e forse non è solo pubblicità negativa. Magari lasciare l’auto serve davvero, ti potresti accorgere delle mani stanche di tua madre, ti potrebbe scappare una lacrima alla vista del corpo ingenuo di tuo figlio. Potresti trovare il coraggio di uscire dall’inganno della Economia Unica Legge del Cosmo. Potresti trovare il coraggio di fare di te stesso esattamente quello che avresti voluto fare di te stesso. Potresti tornare a sentire la tua fragilità, abbandonare la presunzione bipede delle “umane sorti e progressive” e riscoprire voci perdute: i tuoi sogni infranti, le tue inutili smanie, le occasioni in cui non hai saputo dire grazie, ti amo, ti voglio bene, hai bisogno di me? – scusa!

Fermati. Tanto sei già fermo. Chiedi proprio questo: hai bisogno di me?

Amen.

G. B.