Camminare 46

Camminerò ancora. Più fortemente e più solennemente di prima. Forse sarò più stanco che in passato, ma non demorderò. Avrò la mia stella serale. Le nubi piangeranno con me. Il vento mi farà compagnia. Riderò alle fonti e saluterò i viandanti. Sorriderò alle donne che vedrò nei giardini. Nello zaino ci sarà solo l’essenziale. Scriverò lettere. E saprò attendere. Di ricevere quel che merito. O di non ricevere nulla. Ho meravigliosi eredi, non mi occorre una eredità.

Amen.

G. B.

A me stesso

Ho imparato che la voce grossa non fa grandi le parole; che reprimere le paure non le annienta; che desiderare non esaudisce i desideri; che ripetere una richiesta non genera una risposta; che dare colpe a qualcuno non eleva nessuno; che per insegnare occorre disimparare; che per imparare è necessario trasgredire; che la verità non è da tutti; che gli istanti sono eterni e che l’eternità è in un solo istante. Ho imparato – e non è bastato. Ora cambio.

G. B.

Silenzio 65 (in verità)

Quando non sai da dove cominciare, comincia dalla verità. Non brandirla, però, e non sventolarla. Non è una spada, non è un vessillo. Non fartene detentore e non fartene vanto. Se ci sei arrivato, non giudicare chi è ancora nella palude delle falsità. Ricorda, invece, che potresti perderla, ché la verità non è una conquista, ma è un passaggio. Sappi che se giudichi o se condanni in suo nome, non è della verità che ti stai servendo bensì della crudeltà o dell’orgoglio. La verità non fa sanguinare. La verità fa germogliare.

Amen.

G. B.