Silenzio 67

Che sia vero o che sia falso, parla. Rischia di cambiare idea e dichiara senza offendere. Non ledere l’altrui dignità. Ricorda che anche tu sei abitato da un’Ombra. Ammetti il tuo amore. Afferma il timore. Esprimi il tormento e l’imperfezione. Non sei un Dio, né maggiore né minore. La tua vita fragile invoca verità, non giudizi. Che sia vera o che sia falsa, offri la tua verità e accarezza quella di chi ti parla. Soprattutto, se hai paura di qualcosa è ciò di cui hai bisogno, è ciò che devi fare o che devi esplorare. Parla. Darai dignità al tuo silenzio.

Amen.

G. B.

L’Abbandono

Verrai scacciato. Sarai respinta. Ti darai la colpa. Verrai accusato. Sarai ingiuriata. Te ne darai la colpa. Subirai colpi, vorrai spiegazioni, vorrai ricevere un saluto, un abbraccio, un dono sincero. Cercherai Giustizia dal Cielo e dalla Terra e non ne avrai. Ti parrà di essere stato abbandonato. Ti sentirai abbandonata. Avrai paura. Chiederai aiuto a chi non potrà dartene. Ti affiderai ad ogni divinità possibile oppure bestemmierai. Crederai di essere l’oggetto di uno scherzo malvagio, sarai una formica torturata senza scopo.

E io sarò là. Perché chi ama non si sottrae. Perché l’amico è il primo a giungere. Perché il buon padre sfida gli eserciti celesti. Perché il buon figlio sfida la morte e la guarda negli occhi. Perché io ho deciso di essere così. E sebbene sia mortale, fragile, imperfetto io non arretro. Se cado, mi rialzo. E quando non potrò rialzarmi, beh, avrò provato a farlo con un sorriso magnifico sul volto.

Amen.

G. B.

Di moda in peggio

I maître à porter, il prêt-à-penser, il sesso seriale, il numero legale, la distanza sociale, la scuola serale, la spiaggia da ballare. Le case condonate, il venditore di rose picchiato, la destra di Dio, la sinistra di Governo, il principio di non contraddizione, la vita dopo la pensione. In fila per gli slip, non più in fila per il pane: l’opulenza è dietetica.

Gli incendi estivi, gli escursionisti urlanti, le turiste nude, i turisti ricchi, le trasgressioni, le perversioni, le pensioni (complete) e le strade cieche. Offerte speciali, piante esotiche in città, scelte erotiche in sofà. Homo sapiens in Parlamento, Governatori atletici, compagni senza falce e con l’orpello, camerati sociali, nazionalisti regionali, sovranisti digitali, influencer banchieri, opinions makers locandieri. Il jobs act, il make up, i freelance, i cibi cotti, le vacanze prenotate, le feste consumate. Fine delle ideologie, trionfo delle corbellerie – di moda in peggio.

G. B.

 

A che scopo?

Dunque sono. Non perché ci abbia pensato. Sono e basta. Esisto, non in geometria ma in finezza. Dunque, ci penso su e mi chiedo: a che scopo, tutte queste battaglie, queste poche danze, queste danze finte più simili a battaglia vera che a gioia assente, questo corteo infinito di nascite e di morti, questo caos, questo dolore noto ai filosofi e ai poeti di robusto nerbo, chiaro agli eroi delle domande e delle risposte assenti?

A che scopo, gli ottimismi dei venditori di ciarpame, dei banchieri e degli usurai della Vita, degli economisti dello spirito negato, dei padroni di leggi troppo umane per essere giuste?

A che scopo il pianto degli innocenti, la morte data a saldo, la guerra, i furori degli idioti, le ideologie degli stolti, le insulsaggini dei falsi maestri, le lacrime di chi ami, le tue stesse lacrime, la paura?

A che scopo, stare qui e fingere di saperne il motivo?

Ecco, io ora entro in silenzio. Non cercherò nulla, nessuna risposta, nessun lume. Ascolterò la Vita e il suo pericoloso mistero.

Ascolta anche tu, spegni tutti i tuoi aggeggi e ascolta! Ora, ascolta…

G. B.

Soli!

Chi non c’è. Chi non sa nulla. Chi non può. Chi non vuole. Chi non ha tempo. Chi non ha modo. Chi non ha modi. Chi non sa da che parte cominciare. Chi non ricorda come si fa. Chi non sa che parte avere. Chi teme e si chiude. Chi si fa gli affari suoi. Chi si fa gli affari tuoi ma non lo dice a te, lo dice agli altri. Chi lo dice a tutti ma non a te. Chi non sa che fare. Chi non fa che dire, dire & dire; poi non fa, o non fa con te, né ti tende la mano. Chi non dà. Chi non deve mai darlo a vedere. Chi non sale più a vedere. Chi non chiama ancora. Chi non ascolta mai. Chi non ascolta più. Chi ascolta appena. Chi risponde prima di ascoltare. Chi non sa più se iniziare a dire. Chi non può adesso ma la prossima volta ci sarà; la prossima volta, la prossima volta – così dice. E adesso?

Ci lasciamo, li lasci – soli!

G. B.

Guardami!

Essere coinvolgenti. Essere divertenti. Essere seducenti. Essere promettenti. Essere resilienti. Vincere in 3 mosse. Portarsi a letto uno/a in 4 step. Fare quattro step. Fare 4 passi. Fare 5 pasti. Far da sé. Fare per tre. Dimagrire in 3 settimane. Rassodarsi in 3 mosse. Farsi un selfie. Postare il selfie. Notare le reazioni a quel selfie. Influenzare. Convincere. Vincere. Diventare ricchi in 3 semplici passaggi. Guardarsi. Farsi guardare. Farsi notare. Ricominciare. Aperitivi canonici. Rituali faraonici. Un pieno che è vuoto. Esserci. Non essere. Apparire come unico problema. Guardami! Guardalo! Guardala! Belle foto. Belle facce. Bei vestiti. Bei calici. Bei piatti. Bella location. Bella macchina. Bella coppia. Tutto bello.

Ora spostatevi. Voglio vedere la verità!

G. B.