La ministra ha il rossetto rosso. La minestrina è riscaldata. Il governatore dice: vieni a ballare in Puglia! Il vino è freddo. Divertiamoci questa estate. Apriamo le Discoteche. Chiudiamo le chiese. Lasciamo le case. Richiudiamo i billionaire. Riapriamo le Chiese. Torniamo alle case. DPCM. Niente più teatro, ci dispiace. Niente più cinema, ci dispiace. Cenate prima. Ordinate. Verrà un rider pagato tre soldi. Come un’opera da tre soldi. Facciamo i concorsi. Concorsi o schiavitù. W il merito. Degli altri, però. Da remoto ma in presenza. Da moto in luogo. Facciamo un po’ di didattica a distanza. Da Scuola a casa. Ognuno a casa sua. Tutti quelli del Sud, qui. Tutti gli altri, là. Ognuno a casa tua. Col 110 % di bonus da ritirare alla cassa presso un qualsiasi sportello bancomat abilitato a ricevere chiamate dalle graduatorie provinciali dei migliori ristoranti da asporto. Il trasporto pubblico. Il debito pubblico. I pullman subiranno una variazione di orario sulla base delle disponibilità di treni rimasti in magazzino. La ministra non sa più a che banco votarsi. I banchi hanno le rotelle a posto. Peccato che siano vuoti. Come le zucche di Halloween. Come i leader smascherati con l’aperitivo in mano. Come un decreto metà lotta e metà governo. Ora l’estate è davvero finita. Nessuno ha visto passare il virus, in spiaggia. Qualcuno sale ancora sull’autobus. Senza consumi non ci sarà ripresa. Come possiamo vedere dalle immagini. Riprese in esclusiva per voi. I ghiacci si sciolgono. Le aule sono vuote. Le stelle sono in cielo. La notte è il solo posto sicuro quando si è al buio. Immaginavate, forse, un mondo migliore?
G. B.