Cuori

No, non ti ho sempre detto tutto. Non ti ho  detto sempre la verità. Non sempre ci siamo compresi. Non abbiamo notato alcune sfumature e abbiamo provato qualche delusione. Ti ho posta al centro? Sono stato la migliore versione di me stesso? So questo: ovunque tu sia stata (perfino nei miei momenti ostili e nelle mie ostinazioni, nei miei no e nelle mie fughe) io sono stato con te. Abbiamo istituito un mondo – forse non un regno, di sicuro un giardino – con due eredi luminosi a dare senso ai nostri sguardi. Ci vorranno pazienza, una nuova libertà, ben altra tenacia e poi ascolto – ovvero, amore senza condizioni.

G. B.

Radici

Ora è tempo di tornare. Ti attende la tua isola. Chi ami è rimasto a vegliare. Il fuoco non è spento. Il tuo vino è stato bevuto avidamente da chi ha rubato la tua coppa? Non importa. Eri il migliore e lo hanno taciuto gli stessi che mostravano di essere tuoi leali compagni. Ma sei stato tu che hai tradito te stesso. Vai oltre. Gli alberi sono cresciuti. Persone meravigliose sono morte. Hai perduto l’occasione di parlare e, talvolta, l’occasione di tacere. Ormai sei un altro. Sei ancora forte, in più sei più giusto e lucido come mai in passato.
Hai radici. Hai eredi. Considera le tue fortune e non soppesare solo le tue sventure. Hai preso. Hai dato. Continua a donare. Dove sono i ladri del tuo vino? Essi non hanno un orto. Essi non hanno radici. Tu, invece, hai occhi amorevoli che ti attendono, e sei il sovrano di ogni tuo istante.

G. B.

Il mio tempo

Sono giunto al Mondo. Chissà da quale Mondo. Ho respirato. Ho pianto come tutti. Ho conosciuto gioie e sofferenze. Ho lottato. Sono stato colpito. Ho riso. Sono stato offeso. Ho amato. Sono stato amato. Non mi sono adeguato al canto dei branchi ma talvolta ho dato credito a vili mentitori. Ho commesso errori. Ho ferito. Me ne pento. Ho saputo chiedere scusa. Ho smesso di nascondere la mia ombra e non cerco indulgenza. Rivendico me stesso e ciò che ho compiuto: fallimenti e qualche inconcludenza non mi sono più d’impaccio. Se in parte sono saggio è anche a causa dei miei peccati. Grazie alle mie insufficienze mi sono superato. Se mi ami, non seguirmi: io non comando e non obbedisco, stai al mio fianco. Libera il sentiero che batto e che mi è ignoto, invece, se non sopporti la mia compagnia. Sono libero, pertanto ho dei limiti. Sono capace, non invincibile. Sono abile, non onnipotente. Mi piacciono i boschi. Preferisco la voce delle pagine al trambusto dei superficiali. Ho talenti, non perfezione. Ho coraggio a partire da quello che temo, riconosco e ora so accogliere. Ascolto come mai in passato. Non giudico quasi più.
Il mio tempo è il mio cammino. Lo attraverso con il mio passo.

G. B.

Come stai?

Come stai? Il tuo ginocchio? La tua ferita? La morte che non passa? Gli insulti di tua moglie? Le mani pesanti di tuo marito? Il tuo capoufficio? La tua pensione? I tuoi figli? Il lavoro perso? L’industria pesante? I tuoi pensieri di suicidio? Il tuo peso eccessivo? La tua eccessiva magrezza? Quello sguardo nero, bello e triste che hai in fondo all’aula? I tuoi sogni? L’amore che ti manca? L’amore che hai perduto? L’amore che non fai? Il tuo corpo solo? La tua casa vuota? La fila per un pasto? I soldi chiesti in strada? Il successo altrui? Le offese ricevute? La tua grazia vilipesa? I tuoi impegni rinnegati? La tua dedizione infangata? I tuoi rimpianti? Il tuo talento respinto? Come stai? Te lo chiede mai qualcuno? Te lo chiedi?

G. B.

Con passione

Fornisci le prove del tuo amore, della tua passione, del tuo interesse, dei tuoi ricordi. Rispondi alle domande. Poni nuove domande. Parla. Oppure, stai in silenzio, ma con compassione, con gli occhi lucidi, stringendo quella mano, accarezzando quella testa. Un giorno non potrai, non dirai, non risponderai o non ricorderai. Fa’ che il tuo tempo diventi il Tempio della tua attenzione. Non importa il nome del tuo Dio. Contano solo gli occhi della tua compassione.

Amen.

G. B.