Come stai?

Come stai? Il tuo ginocchio? La tua ferita? La morte che non passa? Gli insulti di tua moglie? Le mani pesanti di tuo marito? Il tuo capoufficio? La tua pensione? I tuoi figli? Il lavoro perso? L’industria pesante? I tuoi pensieri di suicidio? Il tuo peso eccessivo? La tua eccessiva magrezza? Quello sguardo nero, bello e triste che hai in fondo all’aula? I tuoi sogni? L’amore che ti manca? L’amore che hai perduto? L’amore che non fai? Il tuo corpo solo? La tua casa vuota? La fila per un pasto? I soldi chiesti in strada? Il successo altrui? Le offese ricevute? La tua grazia vilipesa? I tuoi impegni rinnegati? La tua dedizione infangata? I tuoi rimpianti? Il tuo talento respinto? Come stai? Te lo chiede mai qualcuno? Te lo chiedi?

G. B.

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