Silenzio 68

Dovrai armarti di pazienza. Dovrai amarti – di pazienza. Chiedi in modo nuovo, fatti sorprendere dalle tue domande, non dare consigli (che sono utili soltanto a te) e accogli lo scandalo. Offri ascolto. Non rinunciare alla tua profondità, ma rinuncia a sprofondare. Ricorda che ognuno vive come gli è possibile fare, pertanto sii gentile con chi fa fatica a vivere secondo la tua intransigenza.
Fai tutto il bene che puoi, ma in silenzio.

Amen.

G. B.

Come stai?

Come stai? Il tuo ginocchio? La tua ferita? La morte che non passa? Gli insulti di tua moglie? Le mani pesanti di tuo marito? Il tuo capoufficio? La tua pensione? I tuoi figli? Il lavoro perso? L’industria pesante? I tuoi pensieri di suicidio? Il tuo peso eccessivo? La tua eccessiva magrezza? Quello sguardo nero, bello e triste che hai in fondo all’aula? I tuoi sogni? L’amore che ti manca? L’amore che hai perduto? L’amore che non fai? Il tuo corpo solo? La tua casa vuota? La fila per un pasto? I soldi chiesti in strada? Il successo altrui? Le offese ricevute? La tua grazia vilipesa? I tuoi impegni rinnegati? La tua dedizione infangata? I tuoi rimpianti? Il tuo talento respinto? Come stai? Te lo chiede mai qualcuno? Te lo chiedi?

G. B.

Della colpa

È colpa della colpa. Se ti sudano le mani. Se diventi rossa. Se hai voglia di scappare dall’aula. Se non vuoi più tornare a casa. Se eviti le feste comandate. Se chiudi i conti ma poi continui a tirar somme che non tornano. Se ti guardi attorno guardingo. Se non ti fidi più. Se non trovi una passione. È colpa della colpa. Se continui a peccare. Se continui a pensarci. Se tradisci. Se ti tradisci. Se impedisci ai tuoi figli di sudare, di sbagliare, di tentare. È colpa della colpa. Se nascondi chi sei. Se hai paura. Se temi l’eretico, l’erotico e l’erratico. Se ti nascondi. È colpa della colpa. Se continui a incolpare. Se continui a darti colpe visibili e invisibili. È colpa della colpa. Liberatene. Liberali. Liberati.

Amen.

G. B.

DPCM?

La ministra ha il rossetto rosso. La minestrina è riscaldata. Il governatore dice: vieni a ballare in Puglia! Il vino è freddo. Divertiamoci questa estate. Apriamo le Discoteche. Chiudiamo le chiese. Lasciamo le case. Richiudiamo i billionaire. Riapriamo le Chiese. Torniamo alle case. DPCM. Niente più teatro, ci dispiace. Niente più cinema, ci dispiace. Cenate prima. Ordinate. Verrà un rider pagato tre soldi. Come un’opera da tre soldi. Facciamo i concorsi. Concorsi o schiavitù. W il merito. Degli altri, però. Da remoto ma in presenza. Da moto in luogo. Facciamo un po’ di didattica a distanza. Da Scuola a casa. Ognuno a casa sua. Tutti quelli del Sud, qui. Tutti gli altri, là. Ognuno a casa tua. Col 110 % di bonus da ritirare alla cassa presso un qualsiasi sportello bancomat abilitato a ricevere chiamate dalle graduatorie provinciali dei migliori ristoranti da asporto. Il trasporto pubblico. Il debito pubblico. I pullman subiranno una variazione di orario sulla base delle disponibilità di treni rimasti in magazzino. La ministra non sa più a che banco votarsi. I banchi hanno le rotelle a posto. Peccato che siano vuoti. Come le zucche di Halloween. Come i leader smascherati con l’aperitivo in mano. Come un decreto metà lotta e metà governo. Ora l’estate è davvero finita. Nessuno ha visto passare il virus, in spiaggia. Qualcuno sale ancora sull’autobus. Senza consumi non ci sarà ripresa. Come possiamo vedere dalle immagini. Riprese in esclusiva per voi. I ghiacci si sciolgono. Le aule sono vuote. Le stelle sono in cielo. La notte è il solo posto sicuro quando si è al buio. Immaginavate, forse, un mondo migliore?

G. B.

Di moda in peggio

I maître à porter, il prêt-à-penser, il sesso seriale, il numero legale, la distanza sociale, la scuola serale, la spiaggia da ballare. Le case condonate, il venditore di rose picchiato, la destra di Dio, la sinistra di Governo, il principio di non contraddizione, la vita dopo la pensione. In fila per gli slip, non più in fila per il pane: l’opulenza è dietetica.

Gli incendi estivi, gli escursionisti urlanti, le turiste nude, i turisti ricchi, le trasgressioni, le perversioni, le pensioni (complete) e le strade cieche. Offerte speciali, piante esotiche in città, scelte erotiche in sofà. Homo sapiens in Parlamento, Governatori atletici, compagni senza falce e con l’orpello, camerati sociali, nazionalisti regionali, sovranisti digitali, influencer banchieri, opinions makers locandieri. Il jobs act, il make up, i freelance, i cibi cotti, le vacanze prenotate, le feste consumate. Fine delle ideologie, trionfo delle corbellerie – di moda in peggio.

G. B.

 

Guardami!

Essere coinvolgenti. Essere divertenti. Essere seducenti. Essere promettenti. Essere resilienti. Vincere in 3 mosse. Portarsi a letto uno/a in 4 step. Fare quattro step. Fare 4 passi. Fare 5 pasti. Far da sé. Fare per tre. Dimagrire in 3 settimane. Rassodarsi in 3 mosse. Farsi un selfie. Postare il selfie. Notare le reazioni a quel selfie. Influenzare. Convincere. Vincere. Diventare ricchi in 3 semplici passaggi. Guardarsi. Farsi guardare. Farsi notare. Ricominciare. Aperitivi canonici. Rituali faraonici. Un pieno che è vuoto. Esserci. Non essere. Apparire come unico problema. Guardami! Guardalo! Guardala! Belle foto. Belle facce. Bei vestiti. Bei calici. Bei piatti. Bella location. Bella macchina. Bella coppia. Tutto bello.

Ora spostatevi. Voglio vedere la verità!

G. B.