Hai della terra? Coltivala. Non ne hai? Coltiva lo stesso. Bisogna coltivare tutta la terra possibile: quella che c’è, non quella che si possiede.
Coltiva vasi, vasetti, barattoli in latta e zolle residue. Coltiva in verticale, in orizzontale, in pieno campo e nei fossi. Coltiva ovunque, dove c’è humus e dove c’è più roccia che argilla. Pianta. Semina. Zappa. Tieni caro il basilico, cura la menta. Cimentati con i peperoni e con i limoni. Alleva ciliegi.
Non vergognarti di chiedere terra. Riunisci gli amici e i cari. Progetta giardini imprevisti.
Comincia da qualche bulbo e pianta talee. Avrai un boschetto, un giorno, nel quale star fresco e star bene. Coltiva, dunque: allevierai depressioni e rabbie; o ti parranno naturali tempeste tra i rami.
Ricorda sempre la compagnia e il coraggio: come i nasturzi, felici tra i pomodori, e le api, che non minacciano ma fanno fiorire il mondo.
Coltiva tutta la terra che puoi ma lasciane sempre un pezzo com’è, selvaggiamente arruffato. Infine, quando sarai stanco, siedi ai piedi di un albero, bevi dell’acqua, prendi un respiro e guarda la rosa tra i sassi. Ecco cos’è il tuo tempo: foglie mosse da venti invisibili.
G. B.