Anni luce

Occhi per occhi, passi lunghi sui piedi ancora piccoli, piccolo grande tesoro, dolcissimo e curioso esploratore, vita della mia vita, orizzonte e verità del mio cuore, mutamento di ogni mio sguardo sulle cose, ancora occhi scuri, grandi, profondi, belli come te. Sei i tuoi occhi giunti dallo spazio profondo e sfidi le mie ovvietà rigide e inutili. Sei i miei anni luce.

G. B.

12 02 2022

La luce dei tuoi occhi scuri rischiara ogni mia esitazione. Sei giunto in una notte di vento, quasi a giorno nascente, e mi hai precocemente sorriso – dicono che non sia possibile. Ricordo ogni fatto.

Mi sorridi con dolcezza quando aspetti di vedermi. Oppure mi affronti coni sguardo severo quando sei amareggiato e resti in silenzio. Mi racconti i tuoi segreti quando non ti faccio domande. Hai una serietà naturale – che mi fa da specchio. Sei discreto. Ti sottrai quando potresti farti spazio. Sei elegante senza affettazione. Sei pensoso. Hai reso orgogliosa chi ti ha amato fino all’ultimo respiro: ti chiamava principe. Principio di una vita per me nuova, potrei descriverti ma preferisco scoprirti.
Sii gentile con chi è fragile e non farti ingannare dagli ipocriti. Diventa esattamente chi sei tu e come tu vuoi.
Con amore. Papà.

G. B.

Radici

Ora è tempo di tornare. Ti attende la tua isola. Chi ami è rimasto a vegliare. Il fuoco non è spento. Il tuo vino è stato bevuto avidamente da chi ha rubato la tua coppa? Non importa. Eri il migliore e lo hanno taciuto gli stessi che mostravano di essere tuoi leali compagni. Ma sei stato tu che hai tradito te stesso. Vai oltre. Gli alberi sono cresciuti. Persone meravigliose sono morte. Hai perduto l’occasione di parlare e, talvolta, l’occasione di tacere. Ormai sei un altro. Sei ancora forte, in più sei più giusto e lucido come mai in passato.
Hai radici. Hai eredi. Considera le tue fortune e non soppesare solo le tue sventure. Hai preso. Hai dato. Continua a donare. Dove sono i ladri del tuo vino? Essi non hanno un orto. Essi non hanno radici. Tu, invece, hai occhi amorevoli che ti attendono, e sei il sovrano di ogni tuo istante.

G. B.

04:15

Mi auguro che tu non debba mai essere costretto. Ti auguro di diventare ciò che sei. Mi auguro che tu possa dire i tuoi no senza temere di subire rappresaglie. Scegli per te chi possa rispettare la tua essenza. A tal fine, scegli per te chi sappia comprendere i tuoi silenzi ancor prima delle tue parole. Ti auguro di poter scegliere – che tu abbia davvero grandi scelte. Mi auguro che tu possa ascoltare il tuo talento, che il tuo talento ti porti ad incontrare anime gemelle, che tu non debba mai dubitare di non essere stato compreso. Ti auguro amore, dei più alti, dei più puliti e dei più nobili – se me lo concedi, ti auguro amori simili a quello che io provo per te, da sempre. Ti auguro la felicità, quella facile, pura, che viene dal togliere di mezzo inutili e pompose astruserie: v’è più gioia nei fiori che negli ori. Viaggia. Sii curioso, aperto, generoso, leale. Leggi. Pensa. Sappi oziare per pensare e inventare. Non credere agli indaffarati. Sappi che non devi tutto a tutti, piuttosto preserva i fragili e cura i ricordi. Sii grato verso chi, magari senza rumore, ha fatto e farà qualcosa di gentile per te. Sii gentile con chi non ha ricevuto giustizia. Ama gli astri e gli alberi. Sei il mio amore incorruttibile. Non è solo la tua, sei anche la mia nascita.

G. B.

Noah

Ostinato, dolcissimo, delicato e piccolo navigatore, sei giunto a me con i miei stessi occhi per mostrarmi il tuo sguardo sulle cose. Sii certo del mio amore, sali con me sui monti, porgi a tuo fratello l’altra parte del cuore che ho per voi, onora tua madre e porta forza ai tuoi nonni, alle tue nonne, in Cielo e in Terra.

Tu hai il nome di chi ha salvato il mondo da sé stesso. Ora cresci sorridente.

Papà.

G. B.

Sette (7)

Non era più (solo) notte. Non era ancora (pieno) giorno. Non era freddo. Non era caldo. Soffiava il vento e muoveva palme e alberi muti. Era tutto ancora intatto. Il nostro mondo non era stato offeso dal Tempo. Negli anni, abbiamo attraversato boschi, spiagge, sogni; anche deserti immeritati. Ti ho portato in alto, sulle spalle. Hai cominciato a camminare al mio fianco. Se sono salito ancora più su, senza di te, ti ho sentito nel battito dei miei passi e del mio cuore. Il pensiero di te mi rafforza, purifica il mio dolore, fertilizza il mio sconforto. Ci sei tu, esisti, dunque tutto ha avuto uno scopo. Sette è il numero di questa momentanea perfezione. Come i sette giorni, le note delle nostre canzoni, la tua maglia preferita di oro e porpora. Papà ci sarà sempre. Sembra semplice da dire, ma è tutto quello che ho da darti.

G. B.