italiano medio

Pashmina, infradito, berbuda, borsello, occhiali e selfie. Renegade, vai a puttane (united colors of autostrade, possibilmente), sei razzista sottovoce, sei fascista sotto sotto, alzi la voce tra i tuoi simili, scrivi odio e banalità sui tuoi social. Il tuo ministro ha le palle, le tue ferie sono retoriche come i tuoi gesti banali: vai a Sud ma detesti i terroni, vuoi mangiare tanto e spendere poco, vuoi tutto e non capisci niente. A casa loro – è la tua frase preferita. Li vedi morire, annegare, i negri, che ti tolgono il lavoro, la pensione, i 35 euro, il sonno, la sicurezza e l’alibi che ti permette di celare la tua stupidità.

Scommetti su tutto, tifi solo se vinci, tifi solo chi vince, vinci sempre e non perdi mai, stai sempre con chi vince, non hai mai perso. Sei stato (e sei, all’occorrenza) fascista, democristiano, comunista, forzista, leghista, purché se magna. Sei autobiografia di una nazione, per te, mai nata e con te quasi estinta.

Vai ovunque a portare il tuo chiassoso volgare style, ascolti orrenda musica da ballo nei boschi, fai escursionismo in mocassini, fai sport estremi in mare aperto e a mala pena sai cos’è un vento.

Lasci i tuoi rifiuti in spiaggia, alzi la voce senza ragione, compri firme senza eleganza, hai i soldi e non hai eleganza. Sei quello che sei, una  caricatura, un ipocrita, un dito medio sollevato contro chiunque non abbia avuto in sorte (sfortuna?) di essere come te: un mediocre di successo.

Gli eroi giovani non sono morti per te!

Giovanni Bongo