Sono giunto al Mondo. Chissà da quale Mondo. Ho respirato. Ho pianto come tutti. Ho conosciuto gioie e sofferenze. Ho lottato. Sono stato colpito. Ho riso. Sono stato offeso. Ho amato. Sono stato amato. Non mi sono adeguato al canto dei branchi ma talvolta ho dato credito a vili mentitori. Ho commesso errori. Ho ferito. Me ne pento. Ho saputo chiedere scusa. Ho smesso di nascondere la mia ombra e non cerco indulgenza. Rivendico me stesso e ciò che ho compiuto: fallimenti e qualche inconcludenza non mi sono più d’impaccio. Se in parte sono saggio è anche a causa dei miei peccati. Grazie alle mie insufficienze mi sono superato. Se mi ami, non seguirmi: io non comando e non obbedisco, stai al mio fianco. Libera il sentiero che batto e che mi è ignoto, invece, se non sopporti la mia compagnia. Sono libero, pertanto ho dei limiti. Sono capace, non invincibile. Sono abile, non onnipotente. Mi piacciono i boschi. Preferisco la voce delle pagine al trambusto dei superficiali. Ho talenti, non perfezione. Ho coraggio a partire da quello che temo, riconosco e ora so accogliere. Ascolto come mai in passato. Non giudico quasi più.
Il mio tempo è il mio cammino. Lo attraverso con il mio passo.
G. B.