Il mio tempo

Sono giunto al Mondo. Chissà da quale Mondo. Ho respirato. Ho pianto come tutti. Ho conosciuto gioie e sofferenze. Ho lottato. Sono stato colpito. Ho riso. Sono stato offeso. Ho amato. Sono stato amato. Non mi sono adeguato al canto dei branchi ma talvolta ho dato credito a vili mentitori. Ho commesso errori. Ho ferito. Me ne pento. Ho saputo chiedere scusa. Ho smesso di nascondere la mia ombra e non cerco indulgenza. Rivendico me stesso e ciò che ho compiuto: fallimenti e qualche inconcludenza non mi sono più d’impaccio. Se in parte sono saggio è anche a causa dei miei peccati. Grazie alle mie insufficienze mi sono superato. Se mi ami, non seguirmi: io non comando e non obbedisco, stai al mio fianco. Libera il sentiero che batto e che mi è ignoto, invece, se non sopporti la mia compagnia. Sono libero, pertanto ho dei limiti. Sono capace, non invincibile. Sono abile, non onnipotente. Mi piacciono i boschi. Preferisco la voce delle pagine al trambusto dei superficiali. Ho talenti, non perfezione. Ho coraggio a partire da quello che temo, riconosco e ora so accogliere. Ascolto come mai in passato. Non giudico quasi più.
Il mio tempo è il mio cammino. Lo attraverso con il mio passo.

G. B.

Dalle vette

Il viandante, ormai provato da un viaggio interminabile, guardò dietro di sé. Aveva lasciato le cime.

Disse a sé stesso, scendendo: la terra presso la quale dimoro è priva di montagne. Vi si spengono gli Appennini. Diventano simili alle onde residue di una tempesta ridotta a spume. Stava così ragionando quando incontrò lo sguardo di un altro viandante, che gli disse, senza troppi sforzi, tre cose semplici: vivi dove desidera dimorare il tuo cuore! Fa’ che i tuoi amici alimentino i tuoi sogni, non le tue paure, ed evita accuratamente gli avari! Ama senza calcolo e scegli una sposa che ti sappia sussurrare che l’amore non è una responsabilità interamente a tuo carico.

Finito di dire, l’altro viandante lo salutò dolcemente, prima di prendere di nuovo un sentiero destinato alle vette

Fu al risveglio che il viandante si rese conto di aver sognato. Aveva compreso da un sogno di dover mutare desiderio.

G. B.

Sette (7)

Non era più (solo) notte. Non era ancora (pieno) giorno. Non era freddo. Non era caldo. Soffiava il vento e muoveva palme e alberi muti. Era tutto ancora intatto. Il nostro mondo non era stato offeso dal Tempo. Negli anni, abbiamo attraversato boschi, spiagge, sogni; anche deserti immeritati. Ti ho portato in alto, sulle spalle. Hai cominciato a camminare al mio fianco. Se sono salito ancora più su, senza di te, ti ho sentito nel battito dei miei passi e del mio cuore. Il pensiero di te mi rafforza, purifica il mio dolore, fertilizza il mio sconforto. Ci sei tu, esisti, dunque tutto ha avuto uno scopo. Sette è il numero di questa momentanea perfezione. Come i sette giorni, le note delle nostre canzoni, la tua maglia preferita di oro e porpora. Papà ci sarà sempre. Sembra semplice da dire, ma è tutto quello che ho da darti.

G. B.

Silenzio 55 (del Natale)

Comprare. Sognare. Ricercare, oppure volere: nulla di vecchio, solo abitudini senza respiro, senza sospiri. Svendite, vendite, file & attese, elenchi di sorprese, corse tra i pacchi, corse coi sacchi, consumi & affari, volumi mai pari. Fai un’offerta qua, sostieni una causa là, ricorda chi è meno fortunato di te tra una cena e un cenone, lontano dai pasti, mai prossimi al cuore. Poi, fingi per bene e prega per finta, torna a comprare finto caviale.

Apri per bene gli occhi, invece. Io so di cosa hai bisogno. Hai bisogno di amare, ricordare, sostare. Hai bisogno ti ascolto, carezze, prati; di abbracciare forte un’anima distante e di non perdere altro tempo invano. Hai bisogno di un senso, di orizzonti, passioni.

Salva te stesso, esci dalla fila, rifiuta i consumi. Cura una zolla, sorridi a un anziano, ascolta storie vivaci di bimbi soli; leggi racconti, tendi le mani a chi è rimasto fuori e respira, sospira, dona.

Soprattutto, desidera, guarda in alto gli astri, dove ardono i sogni. 

Amen. 

G. B.

Camminare 36

Parti, rimettiti in cammino; ormai è tempo. Sii semplice nei modi e parla chiaro. Ripulisci il pensiero. Hai confuso già abbastanza, in passato, i tuoi propositi – e hai smarrito vie per cercare regni fittizi. Hai anche tradito la tua natura, hai illuso, hai mentito, hai sedotto pur di non essere abbandonato e hai nascosto i tuoi talenti per negare i tuoi timori. È giunto il tempo di non perdere altro tempo. Sei talmente stanco da essere diventato sincero e conosci le tue difese: non ti hanno protetto, ti hanno tolto la possibilità di vincere. Scegli dunque un nuovo sentiero. Prepara lo zaino. Alza lo sguardo. Arriva dove finisce un mondo e ne comincia un altro. Mal che vada, avrai camminato. Desideri altro, del resto, che non sia andare, amare, essere?

G. B.

La catastrofe

Le primarie. Il primato dell’economia. La segreteria del partito. Il partito del segretario delle primarie per la segreteria del partito delle primarie. Le trombe d’aria. Tutto è nella norma. Il clima è stabile. Il riscaldamento globale non esiste. Il principe è al suo posto. Il principale è in ufficio ma non può ricevere visite. La richiameremo noi. Le faremo sapere. La sinistra è lotta, opposizione & pure governo. Le grandi opere stupide: raddoppi stradali, alte velocità, corridoi commerciali, gasdotti multinazionali, estrazioni di combustibili fossili, ponti tra continenti e isole sismiche. La destra è sovranista, di governo, d’opposizione, secessionista, nazionalista e anche un po’ popolare: inoltre ha consenso, sondaggi e ruspe. Il centro è moderato e commerciale: è un centro commerciale h. 24. Il diritto allo shopping è scritto nella costituzione delle cooperative di ogni colore. Per salvare l’economia occorre incrementare i consumi e poi incenerire quel che resta. Bisogna pure consumare nuove generazioni di dirigenti usa e getta non riciclabili. I vecchi leader fanno il vino, discutono di Marcuse e bevono Chianti. I nuovi leader non conoscono Marcuse, non fanno il vino e bevono rosati del sud. Le banche vendono danaro già indebitato. I traffici sono tutti leciti, anche se illeciti, purché facciano incrementare l’occupazione a mezzo servizio: ben vengano le acciaierie e pure le discariche e anche le trivellazioni e i parchi eolici. Lo spread del notiziario del mattino incrementa i tassi di cortisolo nel sangue di risparmiatori in ansia dalla sera prima. Il silenzio sugli innocenti morti invano è silenzioso, assordante! La Natura chiede il conto e chiede all’Uomo: chi sei? L’Uomo non sa più rispondere. Cosa stiamo facendo al Pianeta? Ecco l’unico tema politico degno di pubblica considerazione: la crisi ecologica planetaria. Ecco il solo tema del quale politicanti stolidi, votati da sterminate masse di consumatori inebetiti dai saldi di fine del mondo, non vogliono parlare. Deserti, piogge bibliche, bambini senza vita sul fondo di mari invasi dalla plastica, affamati senza giustizia: la catastrofe non ci impedisce di fare l’aperitivo, forse è solo un documentario tra un black friday e Natale.

G. B.