Dove il mare tace

Il cuore aperto. I porti chiusi. Le felpe del ministro. I giubbotti del ministro. Il ministro poliziotto. Il ministro pompiere. Il ministro centravanti. Il ministro artificiere. Il ministro col rosario. Il ministro con vista sul tetto. Il silenzio degli innocenti. Il complice silenzio dei vivi. La fuga disperata da casa. La ricerca della felicità. L’inizio della recessione. La cessione di sovranità. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nel sondaggio. La razza padrona. La razza padana. La razza italiana. La razza cristiana cattolica apostolica & romana. L’Italia agli italiani. Prima gli italiani. I bambini in mare. I tuoi figli al caldo. I bimbi in mare. La ragione di Stato. Il sonno della ragione. L’inflessibilità verso l’Europa. Lo sgomento per i morti. Tanto è domenica. Lo scudetto è già assegnato. La messa è finita. i bignè pure. Il futuro è certo, l’economia è in ripresa. Il cielo è caduto in mare, sempre più blu, sempre più giù, dove i corpi marciscono in silenzio. Dove il mare tace.

Amen.

G. B. 

La catastrofe

Le primarie. Il primato dell’economia. La segreteria del partito. Il partito del segretario delle primarie per la segreteria del partito delle primarie. Le trombe d’aria. Tutto è nella norma. Il clima è stabile. Il riscaldamento globale non esiste. Il principe è al suo posto. Il principale è in ufficio ma non può ricevere visite. La richiameremo noi. Le faremo sapere. La sinistra è lotta, opposizione & pure governo. Le grandi opere stupide: raddoppi stradali, alte velocità, corridoi commerciali, gasdotti multinazionali, estrazioni di combustibili fossili, ponti tra continenti e isole sismiche. La destra è sovranista, di governo, d’opposizione, secessionista, nazionalista e anche un po’ popolare: inoltre ha consenso, sondaggi e ruspe. Il centro è moderato e commerciale: è un centro commerciale h. 24. Il diritto allo shopping è scritto nella costituzione delle cooperative di ogni colore. Per salvare l’economia occorre incrementare i consumi e poi incenerire quel che resta. Bisogna pure consumare nuove generazioni di dirigenti usa e getta non riciclabili. I vecchi leader fanno il vino, discutono di Marcuse e bevono Chianti. I nuovi leader non conoscono Marcuse, non fanno il vino e bevono rosati del sud. Le banche vendono danaro già indebitato. I traffici sono tutti leciti, anche se illeciti, purché facciano incrementare l’occupazione a mezzo servizio: ben vengano le acciaierie e pure le discariche e anche le trivellazioni e i parchi eolici. Lo spread del notiziario del mattino incrementa i tassi di cortisolo nel sangue di risparmiatori in ansia dalla sera prima. Il silenzio sugli innocenti morti invano è silenzioso, assordante! La Natura chiede il conto e chiede all’Uomo: chi sei? L’Uomo non sa più rispondere. Cosa stiamo facendo al Pianeta? Ecco l’unico tema politico degno di pubblica considerazione: la crisi ecologica planetaria. Ecco il solo tema del quale politicanti stolidi, votati da sterminate masse di consumatori inebetiti dai saldi di fine del mondo, non vogliono parlare. Deserti, piogge bibliche, bambini senza vita sul fondo di mari invasi dalla plastica, affamati senza giustizia: la catastrofe non ci impedisce di fare l’aperitivo, forse è solo un documentario tra un black friday e Natale.

G. B.

Camminare 32

Dove vedevo errori ora scorgo circostanze.

Dove giudicavo malvagità ora valuto debolezza.

Da quanto tempo non alzi gli occhi al cielo? Da quanto tempo non posi lo sguardo sulla Luna placida, su Marte, su Venere e su tutte le stelle visibili e invisibili?

Ti dà brivido il Tempo (il silenzio del Cosmo, la memoria dei tuoi anni e la speranza per quel che sarà)? Da quanto non ti lasci attrarre dal geranio sul balconcino della vecchia casa, dall’ape che cerca e dalla farfalla che migra?

Hai altri impegni o puoi ancora vivere?

Io non mi affanno più. Che lo faccia o no, del resto, il mio essere è già qui e non debbo certo la mia vita ai giochini di Borsa o alle Leggi idiote.

Le maree salgono e scendono, le onde portano via conchiglie e lasciano alghe, i deserti avanzano, le piogge inondano, i venti soffiano senza tregua: da sempre, per sempre.

La Terra respira da miliardi di anni. E quando i miei figli dormono, mentre la Luna cresce e la sera promette quel che il giorno poi smentisce, io so che il Mondo esiste ma non per decreto degli uomini.

Giovanni Bongo

Paradiso

Il paradiso è un recinto, al cui interno sostare e contare le stelle. Lascia, però, il recinto già noto e va’ a piantare giardini imprevisti. I tuoi paradisi saranno nei sassi e nei petali dei nuovi giardini cinti di rose – e non d’assedio.

Osserverai api solerti, gelsomini pazienti, ortiche potenti. Osserverai e saprai cosa fare.

Il paradiso è un giardino. Sii giardiniere.

G. B.

Ho visto

Ho visto mani di bambini geniali sfiorare l’arte – e smarrirla tra le piccole dita attonite e incomprese.

Ho visto madri balbettare, piangere, chiedere aria e cullare nel silenzio talenti sprecati.

Ho visto padri accudire figli e fiori, parlare invano come poeti maledetti, restare a testa alta al cospetto di ipocriti in doppiopetto.

E ho visto poeti male-detti, e mai letti, rovinare a terra tra la fame di fama e la fame di pane.

Ho visto adolescenti derisi da professori senza cuore. Ho letto filosofi derisi da cattedratici impudenti.

Ho visto politici stolti tenere lo scettro offerto loro da sudditi ancora più stolti.

Ho visto guardiani bavosi sbarrare la strada a profeti incompresi. E ho letto storie di leggendari esploratori cosmici condannati per avere annunciato la presenza di mondi infiniti.

Ho visto occhi corrotti dall’ignavia. Ho visto trionfare l’idiozia, la malvagità, il danaro, la corruzione, il nepotismo, l’imbecille vacuità delle mode.

Ho visto ergersi a giudici omuncoli melliflui e senza onore. Ho visto trionfare tiranni ridicoli. Ho visto urlare ribelli di cartone pronti a vendersi al primo idiota in veste di santo o di re.

Ho visto piangere figli, figlie, sorelle e fratelli. E ho visto famiglie infelici imbiancarsi le vesti per apparire innocenti.

Ho visto animali massacrati, boschi in fiamme, città sventrate da fucilieri senza pietà.

Ho visto, vedo e vedrò ancora trionfare, momentaneamente, i malvagi. Io resterò fedele alla mia parola, alle mie rose, alla mia poesia, alla mia filosofia. Coltiverò umana giustizia. Nulla mi farà arretrare. Sbaglierò (come fanno gli uomini) ma non sarò feroce come chi fa scontare agli innocenti il prezzo della sua nefasta perfezione.

Così sia.

G. B.

Intifada

Spirano venti immortali

da terre franche –

isole di calce

e metilene.

Altrove soffiano

brezze di bosco

su gravine fonde

e borghi pastello.

Eppure siamo sassi

senza durezza

né peso.

Siamo sassi

senz’odio

né innocenza.

Siamo sassi lanciati

contro orizzonti

muti.

Giovanni Bongo

(da Poesie della Terra, Ed Insieme, 2004)