Contro gli antibiotici negli allevamenti

Riceviamo e pubblichiamo, da avaaz.org
In Italia il 71% degli antibiotici viene usato sugli animali da allevamento, anche quando sono sani. Una pratica crudele per farli sopravvivere in condizioni tremende e produrre di più a costi irrisori.
E che sta anche generando super-batteri resistenti alle medicine, che possono ucciderci.

Molti degli altri paesi europei hanno già ridotto drasticamente l’uso di antibiotici negli allevamenti, e ora l’Unione Europea potrebbe finalmente imporre queste leggi a noi e al resto del continente.

Si salverebbero vite umane riducendo al tempo stesso le crudeltà sugli animali: non dovremmo neppure stare a parlarne. Persino McDonald’s ha deciso di non usare più polli cresciuti con determinati antibiotici. Ma le multinazionali farmaceutiche e della carne stanno facendo di tutto per bloccare queste decisioni.

Domani, lunedì, c’è un incontro tra i ministri europei e molti non hanno ancora preso una decisione. Denunciamo l’abuso crudele e mortale degli antibiotici negli allevamenti intensivi inviando 1 milione di firme a ognuno di loro. Firma ora e condividi la petizione:

https://secure.avaaz.org/it/antibiotics_factory_farming_esfrdeit/?bPyFfcb&v=58122

L’Organizzazione Mondiale della Sanità dice che questi super-batteri rendono gli antibiotici completamente inutili contro malattie infettive come tubercolosi e polmonite. Gran parte della medicina moderna, inclusi i trattamenti contro il cancro e quelli chirurgici, dipende dagli antibiotici. Se non li salviamo, si stima che nel 2050 moriranno 10 milioni di persone in più ogni anno.

L’abuso di antibiotici, sia sull’uomo che sugli animali, li rende sempre meno efficaci. Solo in Europa ogni anno muoiono 25.000 persone a causa della resistenza eccessiva agli antibiotici! Nonostante questo, non stiamo facendo abbastanza per limitarne l’enorme uso negli allevamenti e l’Italia è il terzo Paese europeo per uso di antibiotici sugli animali.

(…)

Firma ora e condividi la petizione: quando avremo raggiunto un milione di firme, Avaaz dimostrerà con sondaggi nei Paesi chiave che l’opinione pubblica è schierata e porteremo la petizione in aula un momento prima del voto al Parlamento Europeo:

https://secure.avaaz.org/it/antibiotics_factory_farming_esfrdeit/?bPyFfcb&v=58122“.

Io ho firmato. Grazie.
G. B.
Foto: avaaz.org

Foto: avaaz.org

Terra Madre

Terra Madre, Madre Terra, nel giorno delle madri, un po’ commercio un po’ retorica un po’ cuore, vorremmo darti risposte, tu che sei la nostra cagione e l’origine della nostra genesi.

Uomini e padri, nel descriverti come nostra, hanno omesso di dire che noi siamo qui grazie a te e non il contrario. Questo, almeno, è quel che penso.

Oggi, del resto, occorre solo dire quel che si pensa, per non finire col non pensare quel che non si dice.

Terra Madre, Madre Terra, ti stiamo avvelenando. Stiamo intossicando i mari, i fiumi, le tue pieghe, valli e coste. I ghiacciai si dissolvono, i poli si restringono nel loro manto arcaico, tanto vecchio da apparire eterno. L’aria è pesante, in molti luoghi, tanto che occorre fuggire dal vento per trovare ristoro nel vento.

E noi, folli, continuiamo a produrre per consumare e ancora a produrre per consumare: senza comprendere che hai bisogno di tregua e che noi, senza di te, siamo destinati alla scomparsa.

Eppure, basterebbe poco per tornare a rifiorire. Basterebbe svelenire le nostre coscienze, i nostri atti. Basterebbe farsi leggeri, come piedi di bimbo su sabbie spettinate dal vento.

Oggi donerò solo piante. Alle donne, e madri, della mia vita. A mia madre. Alla donna, madre, della vita di mio figlio. Oggi donerò piante, nel nome della Terra. Niente incarti, fiocchi, pacchetti, plastica, artifici. Niente che non sia totalmente disponibile a stare nel suolo. A stare a terra, come i piedi di chi non ha perso la testa per gli imbrogli di una droga chiamata consumismo.

Pace alla Terra, dagli individui di leggera presenza.

Giovanni Bongo

Foto: G. B.

Foto: G. B.