Natale, Pasqua: solo dettagli specifici nella catena di montaggio del commercio.
Acquisti, niente (o poco) di più che questo. Acquisti. Regali. Pacchi. Carte infiorate (presto accartocciate) e fiocchi plastificati. Mera soddisfazione di un istante. Consumismo applicato al Ciclo dello Spirito dei Tempi.
Mangiate colossali, colossali sprechi, colossali mattanze: di galline, tacchini, maiali, agnelli. Agnus Dei è invocazione del pranzo delle 13.30.
La fede? Una fedeltà meccanica alla circolarità inesausta del consumo.
Chi non crede? Si adegua alla festa baldanzosa.
Né sandali né bisaccia: chi? Solo i diseredati della Terra. Solo i miseri, a loro volta abbacinati dallo spettacolo della nostra opulenta e insensata Società dei Consumi.
Cominciamo a sottrarre obbedienza a un tale meccanismo di ipocrisia e perversione? Cominciamo a disobbedire?
Giovanni Bongo